IL MEGLIO DEL 2004 SECONDO ME

Una super Top 5 per il meglio dell’anno passato… 😉
Cominciamo con i libri letti
1. Il petalo cremisi e il bianco (Michel Faber)
2. Mele bianche (Jonathan Carroll)
3. Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa (JT Leroy)
4. La notte del drive-in (Joe R. Lansdale)
5. L’oscura immensità della morte (Massimo Carlotto)
Continuiamo con i film visti
1. Kill Bill (Quentin Tarantino)
2. Il ritorno del re (Peter Jackson)
3. Se mi lasci ti cancello (Michel Gondry)
4. Hero (Zhang Yimou)
5. Big Fish (Tim Burton)
…e concludiamo con la musica ascoltata.
1. American Idiot (Green Day)
2. Musicology (Prince)
3. Medulla (Bjork)
4. Real Gone (Tom Waits)
5. Fly or Die (N*E*R*D)

BRITPOP, SWAMPOP, TUTTOPOP

Io già non vado tantissimo ad ascoltare musica dal vivo (dovrei, ma mi viene voglia più che altro in estate). Figuriamoci se vado a sentire i gruppi di base – è una cosa che in genere evito. Però ieri sera sono andato a sentire gli SwamPop (ammetto di averlo fatto su invito di una graziosa collega fidanzata del bassista) e mi sono divertito. Volendo mettere i puntini sulle "i", il brit pop nelle sue varie declinazioni (Travis, Coldplay, Oasis, Keane, Stereophonics, etc.) non è precisamente il mio genere favorito, però è vero il contrario per Stefi, che si esalta con le mossette e i lamenti romantici di Everybody’s Changing, The Reason, She Will Be Loved e compagnia bella. Quindi si va, e gli Swampop sono belli freschi, coinvolgenti e soprattutto sorprendono con un recupero delle radici (al quadrato: rifanno i Beatles che rifanno Chuck Berry o si producono in una versione di Rocket Man che fa spuntare la lacrimuccia). Il fantasma di Megan Gale aleggia quando attaccano il tormentone dei Keane. Una gigantografia di Cristina d’Avena, torreggiante dietro la band, si accartoccia sul bassista e sul tastierista. L’ambiente è fumoso e alla fine anche io le canzoni le so, tanto le sento tutti i giorni in giro. Misto alle cover, qualche pezzo forte del repertorio originale (in italiano e inglese): non male, e comunque sono pezzi che non sfigurano assolutamente se paragonati alle hit internazionali proposte. Sul loro sito c’è scritto che tutti i concerti si tengono rigorosamente in kilt, ma ieri sera solo il batterista lo indossava. Mi domando se portasse anche la biancheria intima o no. A rigore, non si dovrebbe.

DVD MUSICALI A PALLA!

Per una serata musicale coi fiocchi, consiglio la seguente ricetta: prepararsi un bel té caldo (magari un gunpowder per stare svegli a lungo). Inserire nel lettore DVD Jesus Christ Superstar – è appena uscito e ho dovuto comprarlo. Ho dovuto. Non potevo fare altrimenti. Gustarsi la rock opera più famosa nel mondo con i sottotitoli e cantare a squarciagola durante tutto il film, spaventando la gatta (se non avete una gatta potete comunque spaventare i vicini). A parte gli scherzi, il look di JCS, con i suoi freeze frame, i suoi stacchi psichedelici e le riprese in multiangolo sono quanto di più hippy e anni ’70 esista in circolazione. La mia visione del mondo, fin da piccino, si basa fondamentalmente su JCS, RHPS e Hair – i tre musical che preferisco. Soprattutto per quanto riguarda vestiti e pettinature. Ogni volta che rivedo uno di questi film mi torna la voglia di vestirmi in quel modo… Aaah! Gli scaldacuore di cuoio con le frange… Il cerchietto nei capelli lunghissimi divisi da scriminatura centrale… La permanente afro… Ma a parte tutto, la serata deve proseguire – the show must go on. Salto all’indietro di 10 anni: A Hard Day’s Night (in edizione speciale) con i Beatles in grandissima forma. Un DVD che posseggo da diversi mesi e non avevo ancora guardato. A parte il periodo (1964) che secondo me era il loro migliore in assoluto, i Beatles hanno trovato in Richard Lester il regista free che più li avrebbe capiti (tanti altri loro film sono pressoché inguardabili). Qui invece c’è tutta la commedia surreale, tutto il clima del free cinema che si andava sviluppando. Magistrale la scena in treno con l’uomo d’affari, geniale il nonno manipolatore di Paul, il vagabondaggio molto nouvelle vague di Ringo con quei bambini così truffautiani… insomma, un classico da recuperare (facendo parecchia attenzione ai dialoghi cockney e velocissimi). Infine, la chicca totale. Salto in avanti di 15 anni: un altro acquisto improrogabile. Venticinque anni fa i Clash incidevano London Calling, uno dei capolavori rock di tutti i tempi (almeno secondo me). Il cofanetto odierno contiene il CD originale, un CD con i famigerati Vanilla Tapes e un DVD con 30 minuti di documentario con interviste ai Clash e materiale di repertorio. Emozionante. Perfetto per concludere una serata dedicata al rock inglese nei decenni! 🙂