Cuckoo di Tilman Singer è uno di quei film che rientra a pieno titolo nella categoria “cosa cazzo ho appena visto“. Anche, uno di quei film che guardo solo perché a) ha un manifesto figo e b) c’è Hunter Schafer e quindi vediamo un po’. Per il resto, boh.
La storia è quella di una famiglia che va in un resort sulle Alpi Bavaresi (!) allo scopo di costruire un altro resort sempre sulle Alpi Bavaresi per un manager losco e inquietante interpretato da Dan Stevens (che per me sarà sempre “quello di Downton Abbey”). Solo che questo particolare resort sulle Alpi Bavaresi nasconde un orribile segreto: una razza di umanoidi che sono un incrocio tra uomo e cuculo (l’uccello, proprio, capito?) piazza i suoi cuccioli in famiglie umane per farli allevare, e/o tenta di inseminare le ospiti con dello slime cuculico.
Hunter Schafer è Gretchen, la figlia maggiore della allegra famigliola composta da padre, matrigna e Alma, la sorellastra muta in odore di cuculitudine. C’è una donna-cuculo con gli occhi rossi e la bocca deformata che urla come un cuculo (ma urlano i cuculi?) e che fa un po’ la stalker con Gretchen. Alla fine è tutto un enorme complotto cuculico in cui tutti cercano di uccidere tutti mentre Gretchen cerca di salvare Alma anche se lei è a tutti gli effetti una bimba-cuculo.
Effetti psichedelici, loop temporali e una sceneggiatura che ti fa esclamare “ma minchia” ogni 5 minuti completano il quadro. Dimenticabile.