THE WORK OF DIRECTOR MICHEL GONDRY

Una delle cose più fresche e interessanti che ho visto in questo inverno gelido è il DVD della serie Director’s Label dedicato a Michel Gondry. I lungometraggi realizzati da Gondry sono sicuramente sorprendenti (come può testimoniare chiunque li ha visti). Ma i corti, i videoclip, i commercial, i deliri visivi animati e non compresi in questo disco double-sided sono veramente una gioia per gli occhi. Sorvolando sugli ovvi video di Bjork, che tutti conoscono, ci sono un paio di esperimenti con i White Stripes niente male, poi ci sono i Chemical Brothers, Beck, e soprattutto il tormentone Around the World dei Daft Punk, in pieno stile Gondry (uno stile che, vedendo tutto il suo lavoro in un colpo solo, emerge chiarissimo in qualsiasi video su commissione)! Poi ci sono i corti, tra cui La lettre, capolavoro che ha vinto anche un paio di premi, e un ottimo documentario. Da collezionare, come ha fatto Marco, che si è comprato anche il disco dedicato a Chris Cunningham (più cupo e industrial) e quello di Spike Jonze (più "neorealista" e street-style).

7 risposte a “THE WORK OF DIRECTOR MICHEL GONDRY”

  1. Ciao Pietro… forse ti ricordi, ci siamo conosciuti al convegno del CSI-Piemonte 2003 sull’open source (io ero quello incravattato che faceva – e fa ancora – l’ufficio stampa…). Piacere di aver scoperto il tuo blog e il tuo sito. A presto e vieni a trovarmi! Maurizio

  2. Beh certo…! :-)))

    tu sei puù nazional popolare, io sono più trendyssimo, anche se non sembra. In TV guardo solo i Fantastici 5! 😛

  3. Volevo ringraziarti per aver commentato la mia foto, ci tenevo e speravo che la vedessi visto le tue qualità speravo in un commento, vale molto per me la tua opinione io amo le cose belle, quelle che ti colpiscono l’occhio ma ho una mano terribile per il disegno, l’unica arte a cui mi posso avvicinare è la fotografia, perchè serve l’occhio ma non la mano. Per quanto riguarda il sito ( che è ancora “under construction”) c’è il link tra quelli del mio Blog, in “Siti Interessanti” è il primo, comunque è ancora scarno e l’ho fatto più per me che per altre persone visto che il criterio con cui è fatto è : “ciò che piace a me”.

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