SVALVOLATO ON THE ROAD

Ok, siamo rimasti che mi si era rotto un dente (mangiando un cornettoalgida, cosa che faccio al massimo una volta l’anno) e dovevo andare dal dentista. Perciò esco un po’ prima dall’ufficio e mi porto verso Grugliasco, dove prospera Henry “pioggia di sangue” – il mio simpatico dentista di cui ho già parlato più e più volte. Tempo cinque minuti ed ecco che si verifica il consueto tamponamento invernale di CasaIzzo (tutti più o meno tra febbraio e marzo, since 2005).

La dinamica, stavolta, è questa. Vecchietto con cappello e lenti a fondo di bottiglia inchioda 100 metri davanti a me. Io freno e penso “stronzo”. Poi penso “lo supero a sinistra”. Accelero e mi porto a sinistra. Lui invece pensa “adesso metto la retromarcia, scatto a sinistra e mi ficco in quel posteggio che c’è lì dietro” (la freccia la mette solo nella sua testa, ovviamente). Io arrivo sostenuto sulla sinistra e me lo vedo improvvisamente che mi taglia la strada e mi viene incontro in retro. A quel punto, per non centrare lui, inchiodo, mi butto ancora più a sinistra e centro la macchina posteggiata subito dopo il posto libero che voleva occupare il matusa.

Un bel botto, la ruota della moto si infila sotto il paraurti posteriore dell’auto (nessun danno, gomma contro plastica) e io faccio una scena tipo “cavalca il toro meccanico“. Cioè: vengo proiettato in alto di circa 40 cm e poi – siccome sono grosso e peso – la gravità mi riporta giù di colpo, coi gioielli di famiglia sul serbatoio della moto. Ora, normalmente io i miei incidenti li risolvo così (“va tutto bene, non è successo niente”), ma stavolta ero un po’ senza fiato per via della botta equiparabile a quando da piccolo mi prendevano a calci nelle palle perché avevo gli occhiali. Il vecchio coglione si avvicina borbottando che “i giovani dovrebbero imparare a superare a destra” (!) poi mi aiuta a spostare la moto e se ne va.

Io, stordito, verifico il funzionamento del mezzo ma mi accorgo che il parafango è rientrato e blocca un po’ la ruota anteriore. Decido di far valere per la prima volta il mio status di socio ACI gold e chiamo il carro attrezzi. Fichissimo, non ci ero mai salito. Il meccanico dice che secondo lui è tutto a posto (a parte il parafango). Speriamo bene. Intanto la giornata è di quelle da cancellare. Beh, alla sera per dare una svolta a tutta questa sfiga sono andato a vedere Cloverfield. Ma questa è un’altra storia…

4 risposte a “SVALVOLATO ON THE ROAD”

  1. Solidarietà buon pietro… Tanta solidarietà che anche a me si è rotto un dente. Per sicurezza, quindi, in questi giorni giro in tram e non in bici. 🙂

  2. grazie a Dio non ti sei fatto male…Alcuni vecchietti son proprio senza senso…ne sò qualcosa di multe ed incidenti…

  3. Oddio Pietro, l’importante è che li sotto sia tutto a posto…!

    Ma il vecchio rincoglionito? Non gli hai detto niente?! Non gli hai preso la targa? Io sarei sfasato, ogni giorno ne vedo tantissimi che fanno cose del genere o manovre azzardate pericolosissime nelle rotonde, con riflessi al di sotto dello 0. In genere non gli suono per rispetto, ma talvolta vengono fuori delle robe assurde, pericolosissime per gli altri.
    Sarà assurdo ma secondo me sono più pericolosi di alcuni neo-patentati.

I commenti sono chiusi.