JULES E JIM SOTTO LA MOLE

Davide Ferrario non sarà conosciuto come Muccino o Salvatores, ma fa parte di una cerchia di autori italiani che prosegue un percorso di cinema intelligente da anni, ovviamente con tutte le difficoltà produttive del caso. Dopo Mezzanotte, il suo ultimo film, è una vera sorpresa, soprattutto per gli spettatori torinesi (tantissimi) che come me hanno visto il film nella storica sala Massimo, sotto la Mole Antonelliana – sede del Museo Nazionale del Cinema. Per me che al Museo ho anche lavorato, selezionando le fotografie storiche che ora sono esposte nel meraviglioso allestimento della Sala del Tempio, ha anche un certo valore in più. Insomma: per i non torinesi il film diventa un modo per scoprire una città, personaggio principale del film (girato tra la Mole e il quartiere dormitorio della Falchera). Per i torinesi c’è la magia in più di uscire dal cinema e vedere incombere sulle loro teste la stessa scenografia appena vista nel film. Ferrario, che secondo me era già emerso alla grande con almeno tre film necessari (Anime fiammeggianti, Tutti giù per terra e Guardami), gira il suo Jules e Jim alla torinese, con dovizia di citazioni e ritorno al grado zero del linguaggio cinematografico. I suoi personaggi non sono mai banali (e i suoi attori sono bravi e in parte). Silvio Orlando racconta il film in voce off – una soluzione a tratti ridondante, a tratti molto azzeccata. Un omaggio al cinema e alla città che lo ha visto nascere, dedicato a Maria Adriana Prolo e Buster Keaton.

IVA ZANICCHI E LA CACCA IN PUBBLICO

Il mito della serata: come sempre, Iva Zanicchi. Se qualcuno lo conosce, vi prego, mi dia il suo indirizzo di casa. Sarei disposto ad affrontare un viaggio di 1000 km per poter parlare con lei di come asfaltare il battuto di terra con lo sterco di vacca e di come cagare nelle latrine in cui sei coperto solo a metà (quella inferiore). D’altro, che dire… Mi hanno nominato Selen a tradimento mentre ero girato e scrivevo le mie cose. Che mondo! Non ti puoi nemmeno più fare un taglio punk che subito ti caricano di nominationsssssssssss… A proposito, qualcuno ha notato che Daria (God I Love That Woman) Bignardi quando gesticola tiene sempre la mano destra a mo’ di nano-nano (il gesto di Mork, l’alieno venuto da Ork)?

LA FOTTUTA BATTERIA

Che deficiente. Ho lasciato la chiave nel quadro da venerdì a oggi e ovviamente si è scaricata del tutto la batteria! Io, sotto la pioggerella di primavera, ad ansimare come un cinghiale per mettere in moto il dannato scooter con il solo aiuto di un pedale (bisogna spingerlo almeno 45-50 volte prima di avviarlo, è chiaro)! Torno sotto la pioggia (non smette mai) e smonto la fottuta batteria per portarla a caricare domani… Bah! Intanto mi consolo con l’ennesima visione con volume a palla di Kill Bill Vol. 1 e con la notizia che un angelo caduto da un cielo color televisione mi ha recuperato tutte le foto di Londra dai dischetti estratti dal cadavere della Mavica… Presto ne vedrete delle belle! 😉