IL GOMITO DEL SEGHISTA

Non è il mio, non vi allarmate… Non sono ancora arrivato a quel livello! E’ che non ho potuto fare a meno di sorridere (anzi, in realtà di sghignazzare scompostamente) guardando Irina Palm accoccolato di fianco alla Stefi che ha contratto proprio in questi giorni il gomito del tennista (altrimenti noto come epicondilite omerale). Ghiaccio, infiltrazioni di cortisone nel gomito e riposo assoluto. Va bene. Però ad un certo punto anche la protagonista del film ha lo stesso problema, a causa dei… movimenti ripetitivi del suo lavoro. Da cui, il “gomito del seghista“. Farà ridere solo me, lo so… Non sono mancate le battute del tipo “Se almeno invece di sforzarti al tornio e in piscina ti fosse venuto male al gomito per motivi migliori…”! Sono un uomo di grande finezza, io.

In ogni caso, Irina Palm è un buon film inglese. Molto inglese. Un tocco di Mike Leigh qua, un tocco di Ken Loach là, visi surreali, commedia con esplosioni di rabbia, atmosfera generale molto alla “Erba di Grace” (donna di mezza età riscopre sé stessa e la sua individualità dedicandosi ad attività equivoche se non illegali). Marianne Faithfull regge l’intero film con un aplomb incredibile. Il MacGuffin di Irina Palm è noto (lei ha le manine d’oro e tutta Londra fa la fila per farsi masturbare attraverso un glory hole). Il coté melodrammatico è un di più motivazionale per evitare troppi scandali. Il tutto è risolto con fuori campo geniali, lavoro sul sonoro e sull’espressività dell’attrice. Da vedere nelle gelide serate di nebbia, con i kleenex a portata di mano.

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