CIAO, SONO PIETROIZZO E SONO UN RITARDATARIO

"Sono qui a dirvi che non arrivo in ritardo in ufficio ormai da 7 giorni lavorativi!"… Ma torniamo alla realtà. Ieri c’è stato un meraviglioso momento di aggregazione aziendale definito "Riunione sulle violazioni della fascia obbligatoria dell’orario di lavoro" – per i profani, più semplicemente, riunione-cazziatone per i ritardatari. Il senso di tutto ciò è stato quello di creare una situazione fin troppo simile alle riunioni degli alcolisti anonimi, con tanto di sponsor (i nostri annoiati responsabili, mai in ritardo proprio perché "responsabili") e momenti di confessione personale. Il tutto con il pontifex in cattedra, che esordisce con un’omelia soporifera sul regolamento degli uffici che prevede l’entrata dalle 8 alle 9 e che dopo tre ritardi non avvisati scattano le sanzioni (tipo che se arrivi alle 9.01 ti tolgono 10 centesimi dallo stipendio) e cose così. Dopo la consueta dose di paternalismo ("noi dell’ufficio personale siamo qui per venirvi incontro, basta che facciate richiesta di una diversa articolazione dell’orario di lavoro"), di assolutismo ("noi dell’ufficio personale teniamo d’occhio ogni vostra mossa e non possiamo non sanzionarvi"), di pura rabbia da pugni sul tavolo ("non siamo qui per parlare dei difetti dell’ufficio personale", ad una collega che osservava che lei ha fatto richiesta di variazione orario da tre mesi ma loro si son persi la pratica), di sadismo (annuire con sorriso di circostanza mentre un’altra collega piangente spiega che uno può anche arrivare in ritardo per problemi seri, ma che è assurdo che dobbiamo arrivare a raccontare per filo e per segno i cazzi nostri all’ente), la riunione si conclude con la solenne promessa (nostra) di arrivare in orario e (loro) di comprendere che le regole applicate rigidamente non risolvono un cazzo. Ovviamente entrambe promesse da marinaio. Io arrivo in ritardo spesso per problemi imprevedibili. Chiaro che non posso sapere il giorno prima entro le 16 che cosa accadrà la mattina dopo, se un pazzo si butterà sotto il pullman, se la batteria della moto sarà scarica, se le pile della sveglia decideranno di esaurirsi… Comunque sia, io ci provo. Ho due sveglie di cui una lontano dal letto, un piano A (moto) e un piano B (bus) intercambiabili e perfettamente cronometrati. Eppure oggi, a un giorno dalla riunione cazziatone cosa succede? La moto non parte, il bus non arriva e scatta il ritardo di 10 minuti (il quinto del mese, per essere precisi). Sono proprio incorreggibile, eh? Preparate la croce

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9 risposte a “CIAO, SONO PIETROIZZO E SONO UN RITARDATARIO”

  1. mmm… invece a me non è piaciuto molto come ho scritto da me. non so, forse è stato penalizzato da quanto visto in precedenza e dall’ovvio confronto. i dialoghi mi sono sembrati un po’ banalizzati e loro poco credibili. come hai detto tu, l’effetto fiction è sempre terribilmente in agguato.

    joe strummer te lo consiglio. io mi sono emozionata.

    ciao!

  2. signorina effe mi è piaciuto abbastanza, trovo che sia scritto bene e che gli attori siano credibili. Mi è anche piaciuto il mix col materiale d’archivio. Peccato per quel look da fiction televisiva cui il cinema italiano ormai non sfugge più. A parte quello però mi ha emozionato. Stryummer porca zozza era esauritissimo quando sono tornato dal kebabbaro, quindi ho ripiegato su corti di wenders

    ciao!

  3. che dici di “signorina effe”?

    ti ho intravisto ma sono dovuta scappare di corsa all’ambrosio…

    e di joe strummer? (visto ieri)

  4. erano i favolosi ’70 del progresso industriale, della forza sindacale, dei pugni sul tavolo, delle tessere sindacali (in un quotidiano nazionale, perciò grande forza antagonista della direzione), un giorno se ne escono con i cartellini da timbrare. Gli abbiamo piazzato lì un paio di non uscite del giornale, la perdita superava di gran lunga il costo della timbratrice e del cartaceo all’ufficio personale. Quelli sì che erano tempi!

    Alex che è grato sempre a Craxi per il pensionamento.

  5. Pietro come ti capisco…io sono un super-ritardatario cronico. Proprio non ce la faccio ad arrivare puntuale, è più forte di me. Sono allucinante e le mie scuse sono davvero geniali, devo ammetterlo. 😛

    Però ammetto anche che da questo lato faccio proprio cagare… o_O

  6. una persona seria che non ritarda mai (non guardare me!) ti direbbe che devi sempre calcolare l’imprevisto, non puoi ridurti a non avere margine per casi come quelli. se tu entrassi regolarmente alle 8, un ritardo anche di quasi un’ora ti farebbe una sega. pardon, un baffo.

    r

    ps: questo we?

  7. fantozziiiiiiiii!!! Già… e vogliamo parlare dell’oracolo con la poltrona di pelle umana???

    In ogni caso siamo qui per aiutarti! all’inzio sarà dura smettere ma poi ogni giorno che passa potrai dire che non hai bevuto neanche un goccio!

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