ROBOTS, THE INCREDIBLEMACHINE

L’animazione mi appassiona di per sé, quindi salvo rare eccezioni (tipo quando non mi piacciono i disegni o trovo insulsa la storia) guardo tutta la produzione che riesco a seguire. Perciò ho recuperato Robots in DVD. Il film di Wedge e Saldanha (già autori de L’era glaciale che è un cult se non altro per il personaggio dello scoiattolino Scrat) ha superato ogni aspettativa. Se sorvoliamo infatti sulla pessima, immonda e delirante idea di affidare il doppiaggio del protagonista Rodney Copperbottom a DJ Francesco (!!!!!!!!!!!!), il film si sviluppa come una classica commedia americana "adulta" (Frank Capra revisited, grazie alla sceneggiatura degli espertissimi Lowell Ganz e Babaloo Mandell). Le trovate del film sono decisamente gustose: Rodney nasce come un "assemblato", cresce con "pezzi di crescita" passati da zie e cugini più grandi (chi non è incappato nei vestiti smessi dei parenti?), si appassiona alla meccanica e diventa inventore. Decide di andare nella big city, dove gli inventori vengono ricevuti da Bigweld, il capo dell’industria "buona" che realizza pezzi di ricambio e oggetti che "migliorano la vita dei robot", ma trova solo Ratchet, l’uomo nuovo, il manager rampante e viscido che ha deciso di produrre solo costosissimi nuovi componenti e di fermare la produzione dei pezzi di ricambio. Ovviamente Rodney si oppone a questa situazione, e con l’aiuto di amici rugginosi come lui ritrova Bigweld, salva la città, e bla bla bla. Non è la prevedibilità della storia che interessa. Piuttosto l’inserimento nel corso degli eventi di personaggi così schifosamente reali come i neocapitalisti liberisti in collusione con le forze che tramano "underground" (geniale l’uso della musica di Tom Waits nelle scene della fonderia). Il resto è "eye candy" (ormai mi piace usare questa espressione) con scene complicatissime degne di The Incredible Machine (un videogame che giocavo a manetta all’inizio degli anni ’90 – qualcuno lo ricorda?) e un production design incredibile che unisce Metropolis, Brazil, Blade Runner e le linee di design anni ’50 – tutti i robot infatti hanno l’aspetto di frullatori, frigoriferi, lavapiatti, aspirapolveri, juke box e apparecchi vari che sembrano appena usciti da American Graffiti. Secondo me, il miglior cartoon della stagione 2004/2005.

4 risposte a “ROBOTS, THE INCREDIBLEMACHINE”

  1. Terribile visione quella di ROBOTS. Sarà stata l’ora (l’una e mezza del mattino) ma mi addormentavo sbavante per risvegliarmi ogni qual volta sentito quel gran co*****e di Dj Francesco parlare. Ma perchè i raccomandati possono fare i doppiatori, cantanti ecc ecc. fanculo và

  2. per me poi è comunque meglio dell’era glaciale e meglio di sicuro di Madagascar, per quanto mi piacessero i pinguini Rico e Kowalski 🙂

  3. Ma dai? E pensare che lo avevo snobbato alla grande… rimedierò!

    Ciao!

    Mr Focaccina

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