L’ORRORE… L’ORRORE…

Trovo di pessimo gusto la foto di copertina della Stampa di ieri (12 marzo – "L’orrore in quel volto" di P. Sapegno). Le foto che vincono il Pulitzer, quelle che riassumono in una singola immagine un mondo di simboli e di emozioni, di informazione e di comunicazione sono altre. Il cadavere con il viso stravolto dal terrore della madrilena sorpresa dall’attentato non fa parte di queste immagini. Cosa potrebbero dire in proposito i familiari della vittima? Io non sopporterei questa strumentalizzazione di un’immagine, il cui scopo è soltanto solleticare la morbosità del pubblico, a livello di siti come Rotten. Il reportage di guerra e/o di catastrofe è per necessità duro, ma la vera foto che riassume un dramma non è per forza quella di un cadavere straziato. Può essere un oggetto, un’accostamento stridente di situazioni, qualcosa che diventi simbolo e metafora universale. Ma i media ormai conoscono soltanto la spettacolarizzazione del sangue e del dolore.