GOING AWAY ON A STRANGE DAYS

In questi giorni sto ascoltando a ripetizione le "deluxe editions" di Seventeen Seconds, Faith e Pornography dei Cure. Il che non è un bene per l’umore, ma insomma, meglio quelli dei Suicide e dei Killing Joke, no? A tratti torno alla mia adolescenza goth (una volta si diceva "dark") e mi crogiolo nella lentezza dei synth. Serve soprattutto quando si tocca il fondo nel mare della burocrazia. Forse voi credevate, solo perché non ne parlo da un po’, che sia finito il balletto dei moduli e delle lettere protocollate. Non è così. Anche quando credo che sia tutto finito, salta fuori qualcosa che avevo dimenticato. E quando ci metti una pezza (il che vuol dire almeno due giorni persi a telefonare a qualche oscuro ufficio di Ivrea più un paio d’ore di code in posti poco raccomandabili per chi voglia mantenere un certo equilibrio mentale, tipo le Poste Italiane) saltano fuori altre quattro cose collegate che diventa indispensabile fare.. Tipo estingui la carta di credito, tipo ricorda di volturare la moto, tipo informati sulle spese condominiali, tipo cerca di capire se e come pagare l’ICI. Basta. Basta. BastaAnd the sand and the sea grows I close my eyes / Move slowly through drowning waves / Going away on a strange day

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3 risposte a “GOING AWAY ON A STRANGE DAYS”

  1. Ma ce li immaginiamo i Cure alle prese con un pezzo sull’ICI? Potrebbe essere: “ICI? what? ICY you mean, don’t you?”

  2. MauriSwamp sei un grande. IO ti adoro! Tu comunque parli di musica. Anche se nel post ci fosse scritto “sapete? ho fatto esplodere una bomba sotto casa della mia ex” tu troveresti l’aggancio musicale. E’ passione musicale la tua, una vera ossessione. E questo è un fatto, in un mare di pressapochismo. Grande mauri o grande Swamp…come preferisci

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