FIACCO, FIACCO, FIACCO

Fiacco, fiacco, fiacco. Ma fortunatamente non di quella fiacca malinconica e scazzata che porta a vegetare. Più che altro di quella fiacca intemperante che ti fa desiderare di poltrire a letto più del dovuto, di trastullarti con qualsiasi cosa attiri la tua attenzione, di vagare come un flaneur senza meta. Di non avere uno scopo preciso, insomma. Gli scopi, le mete, i fini, sono sopravvalutati. Specialmente a primavera inoltrata. Meglio rivolgersi ai mezzi. Cosa faccio in questi giorni? Passeggio, guardo sceneggiati RAI degli anni ’60, leggo libri di filosofia, sbrigo le faccende di casa. Ecco, in questi giorni ho scoperto un lato di me stesso che non conoscevo. Ho trapanato un muro da parte a parte, ci ho fatto passare un cavo elettrico nudo e crudo e gli ho successivamente rimontato la spina. Ho sbrinato un frigo. Ho pasticciato con un motore. Forse è maturata in me l’attitudine al bricolage che colpisce prima o poi tutti gli uomini. In ogni caso, faccio cose che mi fanno sentire vivo, ma le faccio pigramente. Motivo per cui dirado un po’ la presenza virtuale. Che bene o male è un po’ associata al lavoro da piccolo operaio del web. Shanti a tutti.

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5 risposte a “FIACCO, FIACCO, FIACCO”

  1. Sarebbe peggio avessi l’abitudine di trapanare le amiche di tua moglie e poi cercassi di farlo passare per bricolage:))

    AlbertoB

  2. non so quali siano i tuoi scopi, ma le cose che hai descritto portano risultati anche molto concreti. e a volte sono davvero un toccasana. io CREDO, come sai, nel bricolage.

    r

  3. shanti a te maestro P. – totale nel mio immaginario il trapanamento nel muro con successivo rimontaggio di spina. evviva il bricolage. T.

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