DIALOGHI SUGLI UNO

PASSO UNO– Hola, è un po’ che non ci sentiamo.
Praticamente un mese, direi.
– E cosa è successo in questo mese, oltre a varie tecnicalità marginali tipo l’aggiornamento di WordPress, lo sputtanamento del file .htaccess e la conseguente sparizione di tutti i miei permalink (e con questa ho già conquistato i lettori nerd)?
– Ma niente, vedi. Pensa che mi sono accorto solo oggi che sto in mutua che eri ridotto così. Ho dovuto chattare con un sistemista californiano per ripristinarti, ma era molto gentile, ti assicuro. Infatti vedi, adesso è tutto OK. Cioè, i permalink, almeno, funzionano.
– Va beh, vedremo. E quindi? Che si dice?
– Hai presente che a settembre ero tutto un “Dai, scrivo un altro post, dai che bello, ho ripreso un po’ a scrivere”?
– Eh.
– Ecco, è subito passata. Siamo entrati negli Orageous Ones.
– …che sarebbero?
– Tutti parlano dei Terrible Twos, i terribili due, per indicare il delirio di capricci e simili dei due anni. Io volevo esprimere il mio disagio per le difficoltà corrispondenti al compimento del primo anno di vita in un modo altrettanto incisivo, quindi mi sono inventato gli Orageous Ones, i tempestosi uno. In italiano fa cagare, lo so.
– Hm, in effetti si perde un po’ quel sottotesto che fa molto supergruppo Marvel. Quindi mi stai dicendo che vuoi scrivere uno di quei post a categoria genitorialità?
– Beh sì, se non è un problema.
– No, no, vai pure, anzi. Hai visto mai che qualcuno torna a visitare il blog.
– Eh, appunto.

[…]

– …Beh?
– No, è che non mi viene proprio di scrivere un post, piuttosto non so, se posso continuare a chiacchierare con te ancora un po’…
– Se ti accontenti di un chatbot…
– Ma figurati, va benissimo. Insomma, sono qui, no? Bello acciaccato e in mutua, ma abbastanza sereno. Il problema vero… non c’è, un problema vero in realtà. Va tutto bene per fortuna, ma… è che c’è stata un’accelerazione.
– Tipo?
– Quando la Creatura non camminava, era tutto più rallentato, cioè, era tutto più sincrono con i miei tempi, i tempi di un uomo rallentato come scelta di vita, no?
– Ma scusa, adesso cammina e non mi hai detto nulla? Sei proprio uno stronzo…
– No, no, non cammina proprio da solo, devi accompagnarlo, o si appoggia qua e là, non ti preoccupare, te lo dico quando cammina, ti mando la foto nella Media Library. Ma fammi dire. Che va al nido lo sai, no? Da quando ci va è tutto più fulmineo, più drastico, non so come dirti. Abbiamo dovuto adottare una routine quotidiana militaresca, cosa a cui qui non eravamo assolutamente abituati. Alla tale ora sveglia, alla tale ora vestizione, colazione, uscita di casa, metro, asilo, lavoro…
– Adesso mi dirai che l’ufficio è l’unico posto dove riesci a rilassarti
– Beh, in effetti… Comunque, poi lo vai a prendere, e lui è molto cresciuto, è più sveglio, fa cose, devi essere anche tu più pronto con lui, e vuole toccare tutto, e tendenzialmente vuole distruggere, dilaniare, strappare, ed è attirato in modo inquietante da lame, punteruoli, spigoli, vetri. Insomma, diciamo che non puoi distogliere lo sguardo.
– Però mi sembra che dorma bene, no? L’ultima volta che ci siamo sentiti, almeno…
– No, per quello dorme, siamo molto fortunati, infatti arriviamo alle nove e mezza di sera stremati e da lì inizia quel paio d’ore serali dedicate soltanto a noi, al relax. Va beh, ogni tanto a stirare o a fare lavori ingrati che non potresti mai fare se c’è lui in giro. Il fatto è che tutti i giorni, dalle sei alle nove di sera, si concentra uno sforzo fisico e mentale che per me è titanico. Qualsiasi cosa, anche una telefonata, se capita in quelle tre ore, sballa l’equilibrio precario e si rischia di entrare in una spirale di capricci o di pianti di stanchezza. Il pianto di stanchezza, quando sei stanco anche tu, è difficile da gestire senza bestemmiare.
– Va beh, vi dovete assestare. Tutto qui?
– In che senso tutto qui, scusa.
– No, dico: devi scrivere altro? Perché dovrei fare un upgrade, controllare i plugin e verificare i permessi sui file.
– Insensibile e senz’anima. Guarda che come ti ho creato posso formattarti.
– Vai tranquillo, dai, alla prossima. E nel frattempo, se posso consigliarti un prodotto che ho appena visto su un Twitter Ad, prova Vital Mix Complex contro l’eccessiva sensazione di stanchezza. Ha i bioflavonoidi, non puoi permetterti di essere sempre così rallentato.
– I bioflavonoidi, eh? Ma che è, una polverina?
– No, comodi flaconcini, te li bevi la mattina appena sveglio e passa la paura.
– Sarà. Alla prossima allora…
– HTTP 500 Internal server error
– Oh, ma che hai? Di nuovo in crash?
– Ah ah! Scherzavo! Sei proprio un utente Apple!
– Vaffanculo.
– Ti voglio bene anche io, ciao!