NOTTE A ROMA TERMINI

A Roma c’è un vento che porta con sé un profumo di mare, e di malinconia. Poi ti rendi conto che stai camminando vicino ai cassonetti, ma non è quello l’importante. Girare attorno a Termini di notte è un’esperienza sensoriale karmica (come direbbe Selen, che ho visto di sfuggita prendere una limousine, raggiante con il suo nuovo taglio mohicano). Roma, dunque. I taxisti romani. Sali e hai già un nuovo amico, che ti parla della sua vita e della vita di Roma, indiscriminatamente. Per questo e per altri motivi Roma è l’unica metropoli italiana dove vivrei. A Roma sei solo e in compagnia, in ogni momento del giorno e della notte. Una città, un ossimoro. A Roma in questi due giorni ho imparato qualcosa sui LEM (Lateral Eyes Movement), sulla neurolinguistica, sulla subdola arte di fare domande, sull’utilità dei giuristi. In effetti, la docente di diritto è una di quelle persone che riesce in quattro ore a farti appassionare ad una materia mai cagata e sempre rifiutata in blocco. Comunque a Roma c’era il vento, e le gonne delle ragazze sventolavano sfrontate. E alla fine penso che questa sia la cosa che conta di più… no?

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