L’AMORE NONOSTANTE

SANACOREL’altro ieri faceva 12 anni che sono sposato. Il che vuole anche dire che sono 22 anni che sto in una relazione monogama con la stessa persona. A pensarci, ha un che di incredibile. Non tanto la monogamia – su quella ci si può impegnare, e posso testimoniare che ci si può anche riuscire. No, l’incredibile sono i 22 anni. La capacità che la vita ha di trasformarci in persone uguali e sempre nuove ogni minuto che passa.

All’inizio, è ovvio, si pensa più che altro a divertirsi. E c’è la curiosità, l’interesse verso una persona diversa: c’è l’amore e la ginnastica. Si apprende ogni piccola cosa sull’altro, si cerca di indovinare i suoi pensieri, i suoi gusti, li si confronta con i propri per soddisfare una sana pulsione narcisistica (le piacciono le stesse cose che piacciono a me) o un desiderio di scambio (le piacciono cose strane che un po’ potrebbero piacere anche a me) . Si perdona la maggior parte dei difetti e ci si concentra sui pregi.

Man mano che il percorso va avanti, succede che le differenze diventino più marcate: la tensione sale, si prospettano periodi di incomprensione, a volte di allontanamento. Focalizzare l’attenzione su un obiettivo comune, ascoltare quanto più possibile i dubbi e le necessità dell’altro, piccoli accorgimenti per mantenere vivo lo scambio: mentre si continua il percorso insieme, a volte uno dei due sbaglia strada, crede di prendere una scorciatoia, o si ferma sul ciglio della strada e per un po’ non vuole proseguire più, perché c’è troppa salita.

La realtà è un muro molto massiccio su cui scontrarsi: io gli idealisti non li ho mai sopportati, nemmeno in amore. La realtà va tastata, esplorata, ci devi ficcare le mani dentro e tirarle fuori sporche. Ci sono quelli che sono convinti che la realtà sia un prodotto della propria mente, e che tutto funzioni come loro ritengono debba funzionare. Ci sono quelli che la realtà non la accettano, e tentano di vivere una vita “perfetta” rincorrendo sempre qualcosa di più, qualcosa di diverso. Infine ci sono quelli che sì, la realtà è qualcosa con cui ci si deve confrontare, anche se non ti va. E in 22 anni di amore, qualcosa che non ti va c’è per forza.

Per esempio c’è che si cambia, e non sempre si cambia in sincronia. Quel russare che trovavi così tenero magari adesso ti dà fastidio. La tendenza a fare affidamento sulla telepatia di coppia può risultare a volte fonte di frustrazione. C’è il nuovo nato, portatore di grandissima gioia e di altissime rotture di coglioni. Eppure ci si dà sempre una mano, ci si scambia sempre uno sguardo carico di significato (“ti scoperei tantissimo ma sono devastato/a”), si continua sempre la strada insieme.

L’amore lungo, alla fine, è una questione di nonostante.