INDIAN SUMMER

Altro che, il sole da "estate indiana" mi fa male, a me… Mal di testa, mal di gola… un po’ di rincoglionimento generale… sarà pure dovuto alle prime otto ore nel nuovo posto di lavoro, e alla marea di nozioni e informazioni che mi hanno gentilmente rovesciato addosso. Però è bello, mi sembra di essere uno di quei pupazzi tutta testa con i semini d’erba al posto dei capelli, che lo innaffi lo innaffi e l’erba cresce. Ne avevo uno, anni fa. Non ricordo come lo chiamavo, ma era bello. Se non erro tentavo di venderlo a qualcuno in una scena di un cortometraggio di Fabio Zanello… mah! Bei tempi! Comunque non è stata una brutta giornata, a parte il rincoglionimento. Ci ho anche guadagnato una maglietta di Amnesty International

LA COMPILATION DEL COGNATINO

C’è il vento. Domani sarà una bella giornata, limpida. Il vento spazza via molte cose. Nel weekend ho ascoltato il racconto di una coppia di amici che ha avuto in questi giorni il primo figlio. E’ strano. Poi ho anche ascoltato un’altra coppia di amici litigare secco, rinfacciandosi cose che non avrei mai pensato. Strano anche quello. Voglio dire, ti fa pensare che non tutto è come sembra. E comunque nonostante lo spirito del paciere che vive sempre in me alla fine se cerchi di capire le ragioni di entrambi rischi di essere accusato di non voler prendere una posizione. Più che ascoltare, comunque… Ho anche fatto una compilation per il mio cognatino, che non ha un bel periodo ultimamente. Fare compilation per lui è sempre un grande sforzo di concentrazione perché cerco di mettergli il meglio. Come dice Nick Hornby, devi cominciare alla grande con i primi due pezzi, poi risparmiare le cartucce fino a metà dove piazzi un pezzo eccezionale, e poi il crescendo finale con gli ultimi tre pezzi in gran contrasto tra loro. Il segreto della compilation… Il segreto è soprattutto capire il gusto degli altri e vedere con gli occhi degli altri.

LE CALDARROSTE SONO PESANTI

Beuark…! In cerca di fuga dalla soffocante atmosfera natalizia io e Stefi abbiamo tentato di rifugiarci in collina per un tramonto scenografico da Superga. Peccato che altri tremila torinesi abbiano avuto la stessa idea. Comunque. Freddo polare, solita scena di merda dovuta al non avere nemmeno un biglietto da 5 euro in tasca… Poi abbiamo scovato qualche spicciolo per le caldarroste. Costano molto di più rispetto a quando facevamo i romanticoni dieci anni fa. Sono anche più pesanti, direi. Infatti adesso sono qui a rantolare sulla tastiera in attesa che il bolo farinoso dei marroni si smuova dal mio stomaco in un modo o nell’altro. Ma le caldarroste, si sa, sono così romantiche… Mentre scrivo ho comunque scoperto un’iniziativa niente male: il primo Sciopero Nazionale dei Telespettatori, che avrà luogo dal 12 al 14 dicembre. La cosa è intrigante e io vorrei spargere la voce il più possibile su questa meritevole iniziativa. L’unico modo di fargli capire che ci siamo è smettere di consumare, smettere di guardare – diciamo così, con una metafora un po’ ardita, "staccare la spina dalla nostra matrix quotidiana" (ma forse non c’è nessuna metafora)… Farlo da soli non ha effetto, farlo tutti insieme sarebbe un colpo non indifferente!