ODE ALLE FAMIGLIE D’ORIGINE

Ogni due weekend, nei momenti più intensi, capita di dover fare la maratona Torino-Asti-Torino-Ivrea-Torino. A volte anche nell’arco della stessa giornata. Più spesso, come ad esempio questo fine settimana, nell’arco di due giornate. In modo da riempirsi ben bene il weekend. Del resto lo scorso weekend abbiamo vagato in pigiama per la casa senza quasi uscire nemmeno una volta, quindi per la legge del contrappasso stavolta toccava andare in visita alle rispettive famiglie di origine. A pranzo. Che è una cosa terribile, specie se i tuoi abitano lontanuccio e ti devi svegliare presto anche il sabato e la domenica per spararti da 40 a 90 km di viaggio nella nebbia per rimpinzarti di cibo e ruttare tutto il pomeriggio. Comunque, si fa. Poi la sera cerchi di sfogarti e vedere gli amici, e restare a chiacchierare piacevolmente, magari fino alle tre. Però ti stronchi. Il sabato dai suoceri: salumi vari, pasta col salmone e pollo brasato al vino con purea (o "pureia" se detto alla piemontese). Stefi mostra le sue creazioni in ceramica alla mamma. La mamma (che è sempre la mamma) nota alcune imperfezioni nel pezzo.
"E’ normale che non sia perfettamente liscio?"
"Ma certo mamma, è fatto a mano!"
"Ah… ecco…"
"…"
"…No, perché vedo che ci sono anche delle pennellate un po’ imprecise qui…"
La mamma di Stefi sarebbe la gioia di tutti gli artigiani che lavorano a mano le materie prime, orgogliosi delle loro imperfezioni assolutamente anti-industriali…! Il suo motto, sempre positivo, è "Se ti metti a lavorare la ceramica, stai pur sicura che nessuno compra più vasi"…
La domenica è la volta del ragù alla napoletana, gentilmente offerto da mia nonna, che è in piedi dalle 5 del mattino per prepararlo. Ovviamente il ragù è sempre buonissimo, ma è il modo con cui viene presentato a rendere il commensale perplesso.
"Pietro… vuoi altro sugo?"
"No, nonna, sono a posto così."
"Ecco, tieni, un’altra mestolata!"
"Ah… va bene."
[ellissi temporale di 42 secondi]
"Pietro… mi pare che ne hai poco di sugo, ne vuoi ancora? Prendi altro sugo, tie’…"
[ellissi temporale di 11 secondi]
"Gliene abbiamo dato di sugo a Pietro? Ah… mi pareva di no…" – e così via.
Quando mio padre, mia nonna e mia mamma sono in tre in cucina hanno lo stesso effetto devastante dei fratelli Marx. Chiunque assista alle loro performance ha il mal di testa e la confusione mentale garantita.
"Prendi il piatto."
"Quale piatto?"
"Quel piatto… no, quell’altro!"
"Aspetta, gira di qua… no, apri la lavastoviglie!"
"Ma no, ma’… quello lo facciamo dopo, aspetta!"
"Dai del sugo a Pietro…"
"Ma se ne ha già avuto tre volte!"
"Allora danne a Stefi!"
"Aspetta, tie’…"
"No, ma che fai, grattugia qua…"
"Vuoi o’ pecorino? O vuoi la ricotta? Tieni il pecorino, tie’!"
Un uomo ha bisogno di decompressione. Alla fine mi sono rifugiato nella redazione di un articolo per sfuggire al deliquio. E la settimana non è ancora cominciata.

5 risposte a “ODE ALLE FAMIGLIE D’ORIGINE”

  1. Hehehe, sono questi i momenti in cui mi sento un po’ più felice del fatto che non ho nonni ( non sto dicendo che sia una bella cosa, anzi… ma sono ottimista e guardo il lato positivo) e che in famiglia non si usino i pranzi/cene con parenti vari.

  2. Mia nonna è molto più inquietante di Incantesimo Napoletano (che comunque è un film geniale) :-))

    PS vorrei la ricetta della quiche di Grazia… 😉

  3. freddy, t’es comme d’habitude un bon ami… j’espère de revenir a Lyon bientôt (evvai facciamo vedere che sono anche poliglotta ogni tanto!!!) :-DD

  4. La nonna che prepara il ragù alle cinque del mattino mi ricorda Incantesimo Napoletano, film fantastico con il cameo dei due zii che preparavano il ragù per 48 ore consecutive. Fantastico! 😀

  5. salut pietro “su con la vita!!”

    je constate que tes week end sont bien charges je comprends maintenant tes effort de regimes.bon courage. @bientôt freddyo

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