OBIETTIVI 2010

Non so voi, ma qui al lavoro noi si usa un metodo particolare per la valutazione delle prestazioni. Per farla breve, ogni fine anno (proprio tra il 30 e il 31 dicembre) si pensano degli obiettivi per l’anno successivo. Obiettivi di lavoro, ovviamente. Secondo la formula questi obiettivi devono essere sfidanti (un termine che mi procura la stessa sensazione di un unghia spezzata mentre striscia su una lavagna), concreti, misurabili e realizzabili (quest’ultima caratteristica non viene mai tenuta adeguatamente in conto, ma tant’è). Ad ogni obiettivo devono corrispondere tre o quattro azioni, che sarebbero un po’ come degli step che tu fai per raggiungere l’obiettivo. E poi ci sono i comportamenti, ossia “come lo fai“, perché – credetemi – conta anche quello.

Io questa cosa degli obiettivi, posso dirlo? Mi sta sul cazzo.

Perché già nella vita uno prova a darseli e non ci arriva mai. E allora arrivi ai 39 e pensi che forse non è più il caso, che magari va anche bene così. Senza obiettivi. Tanto ormai a navigare a vista ci sei abituato, e allora perché non lasciarsi sorprendere? La proattività è sopravvalutata, il vero uomo si riconosce dalla capacità di reagire. Per esempio, prendiamo i miei “obiettivi” del 2009. Non che ne avessi formulati, intendiamoci. Stanno lì, nel retro della testa, più o meno dove c’è la nuca. In quel posto che ti fa male tutte le sere e tutte le mattine. Fa male perché ci sono loro, gli obiettivi, che reclamano attenzione. Ma tu non gliela puoi dare. E infatti, come da copione, tutto quello che volevo fare nel 2009 l’ho fatto in fretta e malamente (se poi l’ho fatto).

Io, per me, lo so che la fine dell’anno è una convenzione. Però mi porta sempre tanta amarezza. Non sempre-sempre, a pensarci bene. Ad esempio, non è andata così nel 1987, nel 1990, nel 1993, nel 1998 e nel 2002.
Per il resto c’è sempre quel retrogusto di petrolio misto a pile scariche.

Allora non voglio star qui a metter giù i miei obiettivi del 2010. Ne ho alcuni, è chiaro. Sono abbastanza ambiziosi, perché anche se sembro un simpatico e spensierato Wookiee in realtà sono autolesionista, interiormente lacerato e ascolto sempre gli Smiths. Auguro a me e a voi di riuscire almeno a sfiorare uno di questi obiettivi. Di protendere il ditino e toccarlo almeno per un attimo prima che svanisca (perché poi – obiettivi bastardi – svaniscono invariabilmente, per ripresentarsi quasi subito un po’ più in là).

E di riuscire a farlo con serenità.

3 risposte a “OBIETTIVI 2010”

  1. eh hai ragione… anche se stavolta ho nascosto il facce ride nei link :-))
    è che nessuno entra più nei blog. Credo siamo rimasti solo io te e Placidasignora ad entrare nei blog. Ormai tutti i commenti li ricevo su Facebook o Friendfeed. Qui non viene più nessuno, tant’è vero che volendo potrei anche bestemmiare e non se ne accorge nessuno…

  2. post serio commenti zero.
    Sarà un caso. Sarà che solo gli sfigati come me, con tutta la famiglia influenzata, sono davanti al pc il 3 gennaio, ma ancora una volta la regola aurea di casa izzo “post serio commenti zero” è stata rispettata.
    E’ come se pensassero “si va beh, ma adesso facce ride”, e intanto attendono il prossimo post.
    E va bene va bene, sono particolarmente acido e scazzato sti giorni, però il dubbio mi resta…post serio commenti zero.
    Dura vita quella del comico va!
    Cmq molto bella la frase “La proattività è sopravvalutata, il vero uomo si riconosce dalla capacità di reagire”.
    Il fare fare spesso è fuffa.

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