La gente dice che sorrido di più. Vedi a volte la gente, come nota le sfumature.
La gente sa che divento babbo, e probabilmente mi trova più babbo. Nel senso di minchione. Io però sono prigioniero in questo stato d’animo meraviglioso in cui vedo solo arcobaleni e unicorni. Rigorosamente in bianco e nero, perché poi vanno colorati dopo. E non c’è dubbio che gli arcobaleni e gli unicorni fanno sembrare un barbuto quarantenne un po’ un minchione.
Se avete seguito le puntate precedenti, eravamo arrivati al fatto che la creatura è un maschio, ed è sano. Nel frattempo si è fatto riprendere in tutto il suo splendore durante un’ecografia speciale detta “morfologica” perché gli misurano tutto il misurabile per verificare che cresca bene. Che poi tu vedi questi braccini e queste gambine e pensi che tutto sommato sia un po’ incredibile che stiano lì, dentro tua moglie che intanto prende quella posizione un po’ curva all’indietro, comincia a dare ordini a destra e a manca e ad avere quel tono odioso (prima riservato solo alle discussioni molto animate) praticamente anche quando ti chiede di passarle il sale.
Le amiche cominciano a guardarti con sospetto, socchiudono gli occhi e sibilano “La stai coccolando? Le stai risparmiando le fatiche casalinghe? Stai evitando di essere un maschio?”. Parliamone. Mentre scrivo siamo appena entrati nel sesto mese. La pancia è abbastanza visibile, i pantaloni normali cominciano a non bastare più e la gestante si stanca con facilità, deve fare almeno cinque sonnellini al giorno e non può fare troppi sforzi. Il marito (nella fattispecie il vostro affezionatissimo) gioca l’asso: aspirapolvere e mocio come se piovesse, gite dal fruttivendolo (che il fruttivendolo, diciamo, mi sta anche un po’ sul cazzo), ripetute visioni IN SILENZIO della Signora in giallo, grandi massaggi ai piedi e nessuna possibilità di chiedere in cambio massaggi ravvicinati di un certo tipo. Lo dico perché è normale che uno fa dei sacrifici e vorrebbe delle ricompense. Ma non esistono ricompense in questo caso, perché tu non porti una creatura in corpo e quindi automaticamente già dai fastidio per quello.
Ma lo si fa con la gioia nel cuore, soprattutto quando a metà di una passata di straccio bisogna smettere per fare una coccola, a metà di un massaggio ai piedi bisogna scendere a comprare assolutamente qualcosa o a metà di un tranquillo sonno notturno bisogna per forza ragionare sui diversi modelli di fasciatoio in vendita da Prenatal, Iperbimbo e IoBimbo. In tutto ciò, ogni sintomo di evasione (per esempio smucinare l’iPhone) è visto come il fumo negli occhi e stigmatizzato vivamente. Perciò non resta che il mio posto felice (quello dove ci sono tanti arcobaleni e gli unicorni che trottano e saltellano, per intenderci).
Poi arriva il momento che lo senti muovere anche tu (prima lo sente muovere solo lei, e comunque bisogna già saper fare la sottile distinzione tra una capriola fetale e una conseguenza della pasta e fagioli che hai mangiato a cena). Mi aspettavo una reazione di grande tenerezza e beh, sì… diciamo che è una grande emozione. Ma più che tenerezza a me questa creatura che si muove nella pancia fa un po’ paura. Per la precisione, da queste parti si dice che “fa sgiai”. Però è il segno inequivocabile che qualcosa di alieno da noi due si sta formando, e in men che non si dica tutte le colonnine con i miei DVD verranno allegramente rovesciate a terra, e la gatta (che già subodora l’apocalisse) verrà trasformata in men che non si dica in un cuscino peloso un po’ recalcitrante.
Ora è il tempo di attendere con pazienza di ottenere un pancione smisurato, e nel frattempo di concludere tutti quei lavori lasciati a metà tipo la verandatura del balcone, le zanzariere, i traslochi di pezzi di mobilio non più compatibili con la nuova configurazione familiare. In fondo sono anni che attendiamo la versione 3.0: sarà piena di bug, ma sarà un bel salto. Ma quello che più di tutto mi fa ridere (una risata un po’ isterica, certo) è che non importa quanto ti prepari prima, tanto poi sarà un casino comunque.
Non ricordo dove l’ho letta (probabilmente è una frase scritta su un muro di un negozio tipo Iperbimbo), ma l’ho trovata comunque una frase azzeccata: “Papà: soggetto di sesso maschile che viene colto di sorpresa da un evento cui si è preparato per nove mesi”.