LA SAGA DI FURIOSA

Cosa può dire di Furiosa: A Mad Max Saga uno che ritiene Mad Max: Fury Road il film del decennio 2010-2019? Si tratta di un altro capolavoro di narrazione per immagini? Forse no. Si tratta di un film comunque interessante e godibile? Certamente sì. Rispetto al predecessore, al quale è legato a doppio filo in quanto “prequel spin off”, è una spanna sotto, ma è comunque un film di George Miller, per cui insomma, non fatemi dire.

Furiosa dura quasi tre ore e ci racconta la storia di Imperator Furiosa (prima che diventi imperator), il personaggio che in Fury Road era di Charlize Theron, che aiutava a fuggire nell’outback l’harem di mogli bambine di Immortan Joe. 

E il primo difetto di Furiosa (il film) è proprio che Furiosa (il personaggio) non è ovviamente interpretato da Charlize Theron, ma per tutta la prima ora di film da Alyla Brown e per le due ore seguenti da Anya Taylor-Joy, che a me piace assai ma che in confronto a Charlize mi pare, non so, poco credibile.

Comunque la storia è bella, si approfondisce questo personaggio che viene dalla tribù matriarcale delle Vuvalini, rapita dagli scagnozzi di Dementus (un originale Chris Hemsworth) che le ammazzano la madre e infine la vendono a Immortan Joe come sposa bambina

Ma Furiosa cresce, fugge, si spaccia per maschio, diventa pilota di blindocisterna, incontra un mentore in Pretorian Jack, finisce in mezzo a una guerra tra Dementus e Immortan Joe, alla fine perde un braccio (no spoiler, lo sappiamo da quasi dieci anni che ha un braccio prostetico) ma riesce a catturare Dementus e a vendicarsi, diventando Imperator per Immortan Joe.

Detto ciò, la questione è che ci sono i grandi spazi, le grandi scene di azione, c’è l’estetica milleriana e c’è il montaggio superlativo, senonché… forse c’è qualche dialogo di troppo, non so. Mi ha convinto meno. Avercene comunque, di film così almeno una volta ogni 10 anni.