Andare in bagno in ufficio può essere un’esperienza dolcissima. Arrivi, e il locale (angusto ma salubre) è appena stato pulito da qualche inserviente. Tutto è lindo e splendente, non ci sono rumori (salvo quelli eventuali di propria produzione) e si può staccare per qualche minuto dal frenetico mondo del lavoro. Ti abbassi i pantaloni, ti siedi (meravigliosa sensazione di frescura sulle natiche) e magari estrai il tuo cellulare per mandare SMS, farti degli autoscatti o meglio ancora giocare a un solitario. Passi nell’estasi fino a 10 minuti (di più è troppo, i colleghi si chiederebbero dove sei). Ma andare in bagno in ufficio può trasformarsi in un’esperienza molto inquietante e poco piacevole. Come oggi. Fatto tutto quello che dovevo fare, mi appresto ad estrarre una striscia di carta igienica dal distributore (quello tipo torta gigante applicato al muro). Ci metto qualche secondo a realizzare con orrore che non c’è carta igienica, né nel distributore, né misericordiosamente posizionata sul bordo del lavandino o in un angolo per terra. Panico. Fazzoletti di carta manco a parlarne, è già tanto se in tasca ho il cellulare. Valuto rapidamente diverse opzioni: usare l’asciugamani comune (ma dovrei estrarne diversi metri per arrivare comodamente al WC); un bidet sommario nel lavandino (ma potrebbe peggiorare la situazione); i copriwater di carta. Opto per i copriwater. Ne restano giusto due. Peccato che la carta con cui sono fatti è dura, crepitante e poco assorbente. Poco male, cerco di usare tutta la superficie possibile. Ovviamente, mentre sono impegnato nella complicata operazione, qualcuno entra nell’antibagno e comincia a scuotere la porta del cesso tentando di forzare la maniglia. Maledetti, non capiscono che se la porta è chiusa il bagno è occupato? Un sospiro di sollievo: concludo vittoriosamente e mi rivesto. Nella tazza restano i copriwater appallottolati. Tiro distrattamente l’acqua e mentre mi lavo le mani intuisco che qualcosa non sta andando per il verso giusto. I copriwater non sono così biodegradabili, evidentemente. Esco repentinamente dal bagno prima che l’acqua inizi a traboccare dal WC. Andare in bagno in ufficio… Un assaggio di paradiso che può trasformarsi in un’inferno!
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