RUMOR HAS IT

Queste ferie dopo 4 mesi di lavoro ininterrotto mi stanno dando alla testa: non fare un cazzo dà dipendenza!!! Ho avuto anche il tempo di vedere Rumor Has It con l’adorata Jennifer Aniston. Veramente l’unico motivo di vedere il film è lei (come sottolinea giustamente Lory) e forse quella certa garanzia di commedia sofisticata che offre sempre il regista Rob Reiner. Però mi è sembrato moderatamente convenzionale e un po’ un’occasione sprecata per tutti (tranne che per la geniale Shirley McLaine, ormai lanciatissima nei ruoli di nonna, suocera etc). Carino lo spunto, un film su un’indagine sui fatti reali che hanno ispirato il libro e il film "Il laureato". Le immagini che rimangono maggiormente impresse: il calzino bianco di spugna di Kevin Costner e il naso di Jennifer Aniston, mai così grosso. Ma a Jennifer perdoniamo tutto: sarà dimagrita dopo la rottura con Pitt? Può darsi, ma ora che sta con Vince Vaughn ne vedremo delle belle…!

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NARNIA: ASPETTATIVE E RISULTATI

Contrariamente ad ogni aspettativa, Le Cronache di Narnia scattano al primo posto tra i fantasy visti quest’anno. Vabbè non mi nasconderò dietro un dito: come film mi è piaciuto più di Harry Potter e il Calice di Fuoco. Forse la parola chiave è proprio l’aspettativa. Per Narnia ce n’era di meno. E poi, il romanzo di Lewis è più contenuto, nemmeno 200 pagine. Il che vuol dire che anche i fan del libro hanno visto tutto quello che poteva essere visto nella trasposizione cinematografica. Anche di più, se possibile. E comunque, inutile dirlo, Narnia porta una ventata di aria nuova. Ragazzini perfetti, specie la più piccola. Animali e creature mitiche a go-go. Soprattutto Tilda Swinton, sempre e comunque. La sua strega bianca è erotica e crudele, glaciale e selvaggia (gran lavoro della costumista, in questo senso). Ovviamente Narnia sembrerà ai più un mix di temi tolkieniani e potteriani. Infatti Lewis ha avuto molto a che fare con la genesi della Terra di Mezzo (se non altro perché lui e Tolkien si consigliavano reciprocamente sulle loro creazioni) e la Rowling non ha mai nascosto di amare le Cronache di Narnia e di aver preso creature e simbologie a piene mani per il suo ciclo di romanzi. E Lewis a sua volta ha preso di peso un po’ di simbologia cristiana e l’ha concentrata nella figura del mitico leone Aslan. Ma anche se è tutta una questione di sensazioni e lo stesso autore ha sempre asserito di non aver voluto scrivere un libro di catechismo mascherato da fantasy, i fantastici teo-con (che dio li abbia in gloria) sbandierano Narnia come se fosse La Passione di Cristo ad uso e consumo dei più piccoli. E’ vero che c’è una scena molto simile, non dico di no. Ma fa parte dell’eterna lotta tra il bene e il male tipica della letteratura fantasy, e comunque allora anche Harry Potter in realtà è Gesù Cristo…! Va beh, a parte il delirio religioso, Narnia è visivamente splendido, a partire dalla prima sequenza dei bombardamenti su Londra fino al finale con i quattro re ormai cresciuti. Adamson è riuscito a dare ai personaggi il giusto spessore che ad esser sinceri nel libro si potevano soltanto intuire. Scenari soprattutto naturali assolutamente degni di nota (del resto ormai la Nuova Zelanda è la terra del fantasy). Storia universale e toccante (chi non ha mai desiderato scoprire un mondo intero dentro un armadio? Anzi, a ben vedere, chi non l’ha mai scoperto?) ma soprattutto equilibrata e "credibile". Unica nota negativa (perché c’è sempre una nota negativa) il leone Aslan. Il personaggio più atteso, quello che appare dopo più di un’ora di film, il grande re di tutta Narnia (il creatore vero e proprio, come si vedrà in "Il nipote del mago"), doppiato in originale da Liam Neeson, in italiano ha la voce di… Omar Sharif. Grande attore, non si discute. Che però ha dato al leone la voce di un ottantenne siciliano ubriaco che tenta di imitare un accento oxfordiano. Assolutamente terribile. Ogni volta che Aslan dice qualcosa il pubblico scoppia a ridere. Il problema è che Aslan pronuncia le frasi più "serie" di tutto il film. Clamoroso autogol. Bisognerà aspettare il DVD per vedersi il film in inglese. Così purtroppo è un vero scempio.

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CALICE DI FUOCO: IL FILM

Fate come me: andate a vedere Harry Potter e il Calice di Fuoco con una persona che è completamente ignara dei libri di JK Rowling. E poi discutete del film insieme. Io, inevitabilmente, faccio parte della schiera di quelli che "il film mi è piaciuto ma il libro era un’altra cosa". Vediamo perché: l’aspetto critico di tutti i potter-film, non escluso questo, è la sceneggiatura. E gli va bene che hanno scelto uno dei migliori! Kloves per forza di cose sintetizza e condensa, con qualche geniale intuizione dovuta al mestiere, creando uno script dove ad ogni pagina corrisponde un evento spettacolare. Ora, io mi sono sentito a più riprese "bombardato" di eventi: succede questo, quello e quell’altro, senza stacchi, senza un attimo di respiro (un respiro che nel quarto libro cominciava a diventare veramente ampio). Sottotrame sfrondate, spiegazioni telefonate… tutto normale, alla fine. Quindi mi chiedo: come fa un ignaro babbano a capirci qualcosa? E invece, confrontandomi con il suddetto babbano, capisco che il film viene capito tutto, che delle parti poco spiegate si può fare a meno, che non viene percepito nessun "bombardamento", anzi. E’ logico: il film di successo deve essere il più possibile a rotta di collo. Il film di successo non approfondisce quasi mai gli aspetti più o meno oscuri della trama. Se lo accetti per qualunque altro film lo accetti anche per Harry Potter. Sfigati noi che abbiamo letto il libro!
Comunque, passiamo alle impressioni specifiche: sul piano tecnico il film è naturalmente superiore ai precedenti: lo dimostrano in particolare le prove del Torneo Tremaghi, veramente ben congegnate. Gli attori crescono, chi bene e chi male (non voglio far nomi…). Regista e sceneggiatore hanno trovato il giusto equilibrio tra l’azione e i sentimenti (ottima e credibile l’ira di Ron e buona anche la scena del ballo con crisi di gelosia e chiari indizi della coppia Ron/Hermione). I nuovi personaggi sono tutti molto particolari: spiccano Barty Crouch sr. (folle dall’inizio alla fine), Barty Crouch jr. (con l’inquietante tic della lingua di serpente, buona invenzione visiva), Igor Karkaroff (ambiguo quanto basta), Madame Maxime (confesso che la immaginavo un po’ più "donna cannone", invece è un’allucinante perticona troppo simile ad una mia anziana zia), i campioni Cedric Diggory, Fleur Delacour e Victor Krum (forse un po’ impacciati ma funzionali), Rita Skeeter la giornalista (uno dei personaggi più azzeccati, peccato sia stata del tutto eliminata la vicenda che vede confrontarsi lei ed Hermione), Alastor "Malocchio" Moody (Brendan Gleeson offre la miglior prova tra i nuovi attori chiamati per il quarto film). Menzione speciale al Lord Voldemort di Ralph Fiennes, assolutamente azzeccato, perfetto, geniale. Lui ruba giustamente la scena a tutti nel prefinale, in uno scenario degno dell’immaginazione di Edgar Allan Poe (e probabilmente è il motivo principale del divieto ai minori del film in vari paesi).
Cosa mi è piaciuto
: Ron, sempre Ron, solo Ron; i vestiti da cerimonia; la tomba di Riddle; le Weird Sisters (il gruppo rock al ballo, formato da metà Pulp e metà Radiohead!!!); i paesaggi intorno a Hogwarts; i costumi di Durmstrang e Beauxbatons; la coppa Tremaghi, molto santo Graal; la faccia di Voldemort, il suo costume e la sua bacchetta; il fondo del lago; Maggie Smith che dà lezioni di danza. Cosa non mi è piaciuto: i denti di Neville (fate qualcosa!); la mascella di Harry (in generale spiace dire che il punto debole è sempre lui); il marchio oscuro (bah!); le mascherine dei Mangiamorte (troppo Venezia anni ’30); la mano nuova di Codaliscia. Sicuramente è un film da vedere più volte, per cogliere tanti aspetti differenti, in particolare per quel che riguarda l’art direction, sempre magistrale. Da lettore appassionato, posso solo concludere con un elenco di scene che mi piacerebbe vedere nel DVD, in ordine di apparizione: un po’ di Quidditch al campionato mondiale (anche se capisco che era la prima cosa da eliminare); un po’ di interazione in più tra Harry e Cho e tra Hermione e Krum; Rita Skeeter trasformata in insetto; la lotta coi rispettivi draghi degli altri tre campioni (anche breve, anche a scapito della lunghissima scena di Harry col suo Ungaro Spinato); una versione estesa del ricordo del processo a Karkaroff; una-scena-una che prefiguri il ricostituirsi dell’Ordine della Fenice. Poi potrebbe anche venirmi in mente qualcos’altro. Purtroppo già così sono 2 ore e mezza. Ce la potrei fare con mezz’ora in più, comunque… 😉

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