QUANTO MALE FA LA RELIGIONE?

Io il catechismo, lo confesso, non me lo ricordo. Cioè, se proprio mi costringi a fare mente locale, qualcosa mi sovviene, ma sono solo flash di un parroco burroso (fortunatamente non pedofilo) che sorrideva molto e insisteva sul concetto “dio è amore” che in sé e per sé – e per relazione transitiva tra i termini – è anche laicamente condivisibile. Vengo da una famiglia molto religiosa, il che naturalmente ha fatto sì che diventassi assolutamente agnostico, per quanto sensibile a tutto quanto vi è di spirituale nell’uomo. E vado subito a spiegarvi quanto male fa la religione alle persone, prendendo l’esempio di mia madre, che tuttora, alla veneranda età di 70 anni, risente profondamente dei traumi inflitti dalla chiesa negli anni ’50.

Quali traumi, direte voi? E’ presto detto. Crescere in un paesino non era tutto rose e fiori. Il catechismo consisteva in immagini delle fiamme dell’inferno e liste infinite di peccati veniali e peccati mortali. Il sacramento della confessione era visto come una vera e propria “confessione sotto tortura“, e se dimenticavi qualcosa lo dovevi segnare su un libretto nero con le pagine bordate rosso sangue e ricordarti di dirlo la volta successiva (pena la perdizione dell’anima). In generale qualunque cosa “faceva piangere gesù”. La comunione andava presa senza masticare l’ostia, senza farla appiccicare al palato, digiuni dalla sera precedente (pena le solite fiamme più umiliazione pubblica in chiesa con controllo a bocca aperta se c’erano frammenti di ostia tra i denti o sul palato).

Logico che una ragazzina ultrasensibile, già profondamente nevrotica, nata nel pieno della guerra e terrorizzata dal dio degli eserciti provasse un enorme senso di nausea e voglia di correre in bagno ogni volta che si presentava l’occasione di un sacramento. Logico che, presa dal terrore, rigurgitasse l’ostia appena ricevuta. Altrettanto logico che venisse prontamente immobilizzata ed esorcizzata, perché solo il demonio poteva aver causato un tale abominio. Il fatto che questa cosa la facesse strillare di paura era solo un’altra prova che Satana era sempre in agguato e prediligeva i teneri virgulti cattolici.

Ora: di acqua sotto i ponti ne è passata molta, e la chiesa ha trovato mille altri modi più subdoli e meno da controriforma per plagiare le persone. Per chi però proviene dal background teologico di mia madre, l’essere religiosi vuol dire un po’ essere come la madre di Carrie nell’omonimo romanzo di Stephen King. Poi ci si stupisce che io sia diventato anticlericale. A me sembra già tanto l’aver (ri)conquistato una dimensione spirituale personale non inquinata dalle minchiate cattoliche. E intanto si avvicina la Pasqua di N.S., e la mamma come tutti gli anni inizia a temere i forconi

9 risposte a “QUANTO MALE FA LA RELIGIONE?”

  1. Mamma mia…a catechismo mi venivano di quegli abbiocchi…certo dipende dal parroco, ma le cazzate che ho sentito raccontare li, sarebbero da oscar!

  2. gentile signor Antonio,
    i commenti non mi disturbano, mi spiace non averle risposto in precedenza, ma non sapevo bene cosa dire: non essendo un produttore cinematografico non mi occupo di leggere sceneggiature e non invito nemmeno ad inviarmene per letture senza impegno perché sinceramente non ne avrei il tempo…
    Per quanto riguarda la religione, credo che ognuno sia libero di pensarla a modo suo e di esprimere il suo pensiero pubblicamente. Non ci conosciamo, e lei non può ovviamente sapere la mia storia personale o quello che mi porta ad esprimere certe opinioni. Se c’è qualcosa che la offende, può saltarla a pie’ pari…

  3. Gentile Signor Izzo,
    torno a disturbarla per manifestarle tutto il mio rammarico. Non solo non ho ricevuto alcun cenno di risposta alla mia comunicazzione su un suo precedente post (ricorda? volevo proporle una mia sceneggiatura sul fenomeno delle tonnare ancora molto vivo qui da noi in Sicilia), ma leggo anche a mio avviso un certo dileggio e scherno della religione cristiana. Resto incredulo glielo confesso, poichè da assiduo lettore la ritengo assai superiore a tutti quei qualunquisti che traggono la massima soddisfazione nel “sparare sulla croce rossa”.
    Scusandomi per l’inopportuno sfogo, la saluto cordialmente

    Antonio Scolla

  4. :-DDDDDDD
    sì le avevo viste, grazie a te, infatti! Geniali gli spot e sempre grande la Cortellesi (che tra l’altro ha un duetto fighissimo con Elio nel suo ultimo album)

  5. Mia madre, circa 60 anni e cresciuta in una cittadina di provincia del nord, racconta spesso che, quando da bambina confessò al parroco che ogni tanto prendeva in prestito da suo papà un libro della serie “I gialli Mondadori”, ricevette la seguente risposta: “tu sei una farfallina, e ti brucerai presto le ali”. Inutile forse aggiungere che i miei, sposatisi in chiesa soltanto perché in quei giorni mio nonno si stava spegnendo in ospedale, si sono poi rifiutati di farmi battezzare.

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