COME STARANNO 210 GEEK IN UNA STANZA CHIUSA?

Il Barcamp Torino 2008 è stato decisamente un successo. Non è nemmeno il caso di sperticarsi, insomma… 210 partecipanti (contando solo quelli registrati, quindi saremo stati almeno 250) sono più di quanto la sede stessa dell’evento poteva gestire. Caldo, mancamenti, cali di zuccheri all’ordine del giorno. Però: diversi curiosi non digitali (insomma non proprio tutti e 210 geek, diciamolo). Diversi interventi stimolanti a livello politico, culturale e perché no anche psicologico (contrapposti ai soliti interventi supertecnici da addetti ai lavori). In ogni caso luogo principale di confronto reale tra gente che altrimenti si rapporta solo in rete data la lontananza fisica.

Passando dall’entusiasmo all’irritazione, non mi abituerò mai al fatto che mentre seguo un intervento, che so, sui possibili sviluppi del mercato dell’editoria, mi giro per dare un’occhiata alla sala e su 50 partecipanti 49 invece di seguire il discorso (o magari seguendolo comunque, si sa che i geek sono multitasking) stanno furiosamente digitando su macbook palmari cellulari blackberry eee o portatili vari. Cosa digitano? Twittano, relazionano a quelli che non son potuti venire sui temi della giornata. O magari si stanno solo facendo i cazzi loro, chi lo sa. Sta di fatto che io se fossi un relatore mi scazzerei. Lo so, sono impopolare, ma è così. Sarà la vecchiaia che incombe.

D’altronde io sono il primo ad essere curioso delle novità tecnologiche, ma c’è modo e modo. A volte, aggirandomi per il Barcamp mi sembrava che la gente facesse a gara a chi l’aveva più grosso (o più piccolo). Il portatile, intendo. Anche Elena condivide con me l’idea del tecnocoso (cellulare o palmare che sia) come sostitutivo del pene. Arsenio resta perplesso (anche lui, come me, non ha un cellulare di ultima generazione e soprattutto… ce l’ha piccolo), ma concludiamo che noi “non abbiam bisogno di sostitutivi“…

Ma insomma, a parte queste zone d’ombra, sono riuscito a cazzeggiare un po’ con Sonounprecario (lui è Hansel veramente, tenetelo d’occhio!), a restare per mezz’ora affascinato da Palmasco, un fotografo di Flickr che ha allestito un vero e proprio studio in una saletta (guardarlo lavorare insegnava veramente qualcosa sulla fotografia) e un’altra buona mezz’ora a guardar disegnare Etere e i bravissimi ragazzi della Scuola di Comics di Torino (la ragazza disneyana e il ragazzo marveliano – non ricordo i nomi, scusate). Vorrei andarci anche io in quella scuola… come sceneggiatore, ovviamente. Che a disegnare non valgo una cippa. A proposito, come ci stanno 210 geek in una saletta da pranzo? Ovviamente 110 prima e 110 dopo. In una educata e ricca di palmari turnazione per il pranzo!

3 risposte a “COME STARANNO 210 GEEK IN UNA STANZA CHIUSA?”

  1. che bello, mi rendo conto solo ora che la mia impareggiabile mente matematica ha diviso 210 in 110 e altri 110 (invece che 110 e 100)…

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