SMILE: SORRIDI E ANNUISCI

Smile di Parker Finn è un thriller con elementi soprannaturali che alla fine vorrebbe essere un horror vero e sbraca, con creature improbabili ed effetti speciali approssimativi. E vabbè, vi ho rovinato il finale. O forse vi ho salvato. Comunque, trailer.

La trama indubbiamente è abbastanza intrigante: la protagonista è una psicoterapeuta che viene a contatto con una sorta di entità malvagia che “sorride” (da cui il titolo del film) e che prende possesso delle persone portandole a suicidarsi in modi fantasiosi e grandguignoleschi. Chi assiste ad uno di questi suicidi viene a sua volta perseguitato dall’entità che “assume le sembianze di amici e conoscenti” facendoti prendere gli spaventoni e dopo 4, massimo 5 giorni entra dentro di te e ti spinge al suicidio creativo. Sempre però avendo cura di farlo davanti ad un testimone, che a sua volta assisterà al suicidio e diventerà la nuova vittima, che vedrà l’entità per 4 o 5 giorni e poi dovrà suicidarsi male… in un ciclo continuo che è già in odore di sequel.

Quello che non è male di questo film è la parte investigativa, sui cold cases rivisitati, e anche la parte psicologica (considerato il mestiere della protagonista) non fa cadere le balle. Dove cade tutto è sulla Creatura MalvagiaTM che sembra uscita da un brutto film anni ’80, non saprei nemmeno descriverla senza scoppiare a ridere. Anche il modo in cui la creatura “prende possesso” del malcapitato è un po’ ridicolo – o meglio, sarebbe figo se alla regia ci fosse Brian Yuzna, per dire. 

Purtroppo quindi Smile resta un horror che non fa paura… e posso apprezzare che non sia l’ennesimo remake, sequel o prequel, ma il fatto che comunque ne genererà non promette nulla di buono.