QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO

Da un po’ di tempo, da quest’estate, mi è tornato in mente il canto dell’infanzia di Handke, quello che accompagna le inquadrature iniziali di Der Himmel uber Berlin. Quello che, nascosto o evidente, più spesso a frammenti, risuona dentro me dal 1986. Trovo che sia adatto al momento.

Quando il bambino era bambino, se ne andava a braccia appese. Voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un torrente, e questa pozza il mare.
Quando il bambino era bambino, non sapeva d’essere un bambino. Per lui tutto aveva un’anima, e tutte le anime erano tutt’uno.
Quando il bambino era bambino, su niente aveva un’opinione.
Non aveva abitudini. Sedeva spesso a gambe incrociate, e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli, e non faceva facce da fotografo.
Quando il bambino era bambino, era l’epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non sei tu? Perché sono qui, e perché non sono lí? Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole, è forse solo un sogno? Non è solo l’apparenza di un mondo davanti a un mondo, quello che vedo, sento e odoro?
C’è veramente il male? E gente veramente cattiva?
Come puó essere che io, che sono io, non c’ero prima di diventare? E che un giorno io, che sono io, non saró piú quello che sono?
Quando il bambino era bambino, per nutrirsi gli bastavano pane e mela, ed è ancora cosí.
Quando il bambino era bambino, le bacche gli cadevano in mano, come solo le bacche sanno cadere. Ed è ancora cosí. Le noci fresche gli raspavano la lingua, ed è ancora cosí.
A ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora piú alta, e in ogni cittá, sentiva nostalgia di una cittá ancora piú grande. E questo, è ancora cosí.
Sulla cima di un albero, prendeva le ciliegie tutto euforico, com’è ancora oggi.
Aveva timore davanti ad ogni estraneo, e continua ad averne. Aspettava la prima neve, e continua ad aspettarla.
Quando il bambino era bambino, lanciava contro l’albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare.

"Lied Vom Kindsein",  Peter Handke

3 risposte a “QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO”

  1. Quando “ero bambino” disegnavo ovunque, muri, pavimenti, fogli di mio padre, quaderni di mio fratello, vetri appannati dell’auto..

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