PADRE AMORTH A FUMETTI

The Pope’s Exorcist di Julius Avery comincia con Russell Crowe nella parte di padre Gabriele Amorth, l’esorcista più famoso del west, che performa un esorcismo a Tropea nel 1987, parlando un italiano un po’ così e sfidando il demonio a possedere un maiale bellissimo invece del ragazzo calabrese che aveva preso.

Subito dopo questo cold open che ci dimostra che Amorth sa il fatto suo e piglia Satana a calci in culo, parte She Sells Sanctuary dei Cult. Voi capirete che dopo questi primi 10-15 minuti io mi vedrei tipo 10 film con le avventure di padre Amorth: per quanto sia ancora convinto che questo sarebbe stato un ruolo perfetto per Nic Cage, devo dire che anche Russell Crowe si è ritagliato un bel piano pensionistico con questo film. Vabbè, comunque, qui c’è il trailer (che ha suscitato scomposte reazioni tra i ranghi dell’IAE – International Association of Exorcists).

Insomma, avete capito. Metteteci che Avery esce da un film come Samaritan e prima ancora da Overlord, per cui è uno specialista del buttarla in vacca con stile. Ci sono intrighi vaticani: i cardinali non amano Amorth ma Amorth se ne fotte e fa gli scherzoni alle suore. Il papa (Franco Nero) invece stima moltissimo Amorth e gli affida il caso di un bambino indemoniato in Spagna.

Amorth prende la sua Vespa Lambretta (scusate, mi cospargo il capo di cenere) bianca con lo stemma della Ferrari (giuro), parte da Castel Sant’Angelo e nella scena dopo è in Spagna all’abbazia di San Sebastian, sempre in Vespa Lambretta! Con in sottofondo i Faith No More! Come cazzo si fa a non amarlo.

Esorcismo per esorcismo, il resto del film è abbastanza convenzionale fino a che non si scopre che c’è di molto peggio che soltanto il bambino indemoniato, c’è proprio una roba alla Dampyr / Dylan Dog, tipo un dungeon con un trono antichissimo, la porta dell’inferno, i cadaveri mummificati dell’inquisizione spagnola, le biblioteche vaticane con gli incappucciati neri che mormorano, i libri proibiti, i complotti della chiesa…

Insomma, alla fine è un pastiche tra L’Esorcista, Il Codice Da Vinci e Constantine, però almeno è divertente. Molto divertente. Ed è tratto dai libri del vero padre Amorth, che secondo me quest’anno sta ballando la giga nella tomba.