MADE WITH A MAC

Alla fine, è successo. Questo che state leggendo è il mio primo post scritto con un Mac.

Io con il Mac ho sempre avuto un rapporto strano. Loro vanno avanti dal 1977, nel garage di Wozniak. Io nel 1980 ero a casa, decenne, con uno ZX80 in grembo. Piuttosto che affidarmi a quegli strani personal computer americani, io sceglievo il design e la portabilità dei prodotti della perfida Albione. In seguito ho avuto lo ZX81, lo Spectrum e lo Spectrum Plus. Mentre io giocavo felice a Centipede, in USA usciva l’Apple IIc, che aveva già un aspetto più che decente. E cominciava a diffondersi la fama del marchio Apple come produttore di personal computer performanti ma estremamente costosi (motivo per cui, fino alla fine degli anni ’90, non mi ha mai sfiorato l’idea di acquistarne uno).

Pian pianino, col papà che lavorava in Olivetti, in casa cominciavano ad entrare l’M24, poi il 286, il 386, il 486 e il mitico Pentium. Intanto eravamo arrivati all’inizio degli anni ’90, e mentre io – universitario in trasferta – giocavo a Sam & Max Hit the RoadMonkey Island e Alone in the Dark con le varie versioni dei processori Intel, Apple usciva con il primo Powerbook. Poi mi laureavo, e trovavo il primo lavoro precario in un’agenzia pubblicitaria, dove per la prima volta ho affrontato di petto un Mac. Era un Power Macintosh edizione 1996, temibile e potente macchina con la quale io e i colleghi impaginavamo i volantini dei supermercati (quelli che ancora oggi per spregio strappo in mille pezzettini appena li trovo in buca) con Quark XPress. Ricordo anche le prime edizioni di Freehand, quando Macromedia si stava affacciando sul mercato. Io facevo “l’HTML” e il direttore creativo voleva “i pallini lampeggianti colorati” su tutte le pagine web di tutti i clienti.

Salto in avanti nel 2000. Lavoro in un’azienda editoriale del gruppo FIAT e ho a disposizione addirittura un Pentium 4 e un Powermac G3. Quello un po’ blu e un po’ trasparente. Comincio a chiedermi perché i Mac debbano avere il vezzo del design, quando da che mondo e mondo è noto che un personal computer deve essere un semplice parallelepipedo di metallo con cavi e circuiti. Escono i primi iMac, con quegli stupendi monitor CRT colorati, e io comincio segretamente a desiderarne uno. Oltretutto, i prezzi si sono abbassati. Ma a quel punto subentrava un altro problema: gli amici avevano Windows, e passando al Mac sarei rimasto solo (potere del gruppo dei pari).

2001, il primo iPod. 2002, il primo iBook. Io continuo imperterrito con i miei PC assemblati, che utilizzo convinto che ad ogni mia azione sul mouse o sulla tastiera debba corrispondere una sorta di magia elfica in grado di far succedere le cose. Ovviamente, le cose spesso non succedono, o succedono quelle sbagliate. Intanto anche i blogger che comincio a conoscere dal 2003 in avanti hanno spesso un iBook sotto il braccio (o, più recentemente, un iPhone tra le dita). Allora mi sembrava una posa, ma oggi sospetto che se avevano tutti un’aria così soddisfatta un motivo ci doveva essere.

Dal 2005 in avanti i Mac cominciano ad apparire anche nelle case degli amici più intimi. Io, intanto, ho sempre qualche altra priorità: viaggi, elettrodomestici, mobili. Il Mac comincia a sembrarmi una spesa lussuosa, un mero sfizio, e quando devo cambiare il PC prendo l’ennesimo assemblato a 300 euro. Se devo farmi contagiare da un hype, preferisco cedere all’eeePC. Un acquisto impulsivo dovuto alla dimensione ridotta e alla fascinazione per i netbook appena nati. A poco a poco, tra il 2008 e il 2009, il PC di casa comincia a rallentare sempre più. Aggiungo RAM, deframmento, cerco di metterci una pezza (per quel che ci capisco).

Ma dentro di me penso: quando la situazione diventerà insostenibile, prenderò un iMac. Prenderò un iMac. Un iMac. Un iMac.
La frase stava diventando un mantra. Dovevo farlo, capite.

Adesso capisco che con un personal computer si può anche godere, non è che tutto deve essere per forza dolore e sofferenza.
Soprattutto, adesso c’è la magia elfica, e tutto funziona a puntino.
E poi, se ci fossero dei casini, ormai conosco solo MacManiaci che mi aiuteranno a vivere felicemente… Vero?

22 risposte a “MADE WITH A MAC”

  1. "Soprattutto, adesso c’è la magia elfica, e tutto funziona a puntino."Guarda, io già lo ho. Io ho un mac, due pc, con windows e con linux. La magia del mac c'è finchè funziona, poi quando smette non c'è più. Funziona certo meglio di windows, essendo basato su bsd (una versione di unix), tuttavia io i problemi col mac li ho avuti, e non li ho potuti risolvere, tra l'altro.Senza contare che il merito della magia elfica, oggi come oggi, è quasi tutta del sistema operativo, l'hardware dei mac è identico a quello dei pc, a parte il case e la cura per le finiture, che sono quelle che non fanno sembrare il mac un plasticoso parallelepipedo. Comunque sia io credo che alcune cose ormai siano abbastanza simili su tutti i sistemi, e che la scelta sia che chi vuole la magia elfica si debba comprare un mac, per poi incolpare il resto del mondo quando qualcosa non funziona, chi vuole la "e" di internet debba comprarsi un pc con windows, per poi incolpare windows quando qualcosa non funziona, chi vuole la magia per scoprire come funziona debba comprarsi un pc e metterci linux, per poi incolpare il mondo, i produttori di hardware che non scrivono i driver e linux quando qualcosa non funziona, più eventualmente se stesso quando i suoi tentativi di configurare la sua nuova webcam falliscono miseramente.Io cmq personalmente preferisco un cubo nero lucido piuttosto che una roba bianca caramellosa 😉

  2. abbiamo fatto la stessa parabola, solo che devo ancora capitolare: i prezzi son scesi ma non per questo sono diventati bassi! Ma la prossima volta……….

  3. Cambiare il modo di interfacciarsi con il telematico. Lavoro con Seven e godo a casa con Snow Leopard su iMac 24″. benvenuto!

  4. Vero!
    Benvenuto, meglio tardi che mai e vedrai che non te ne pentirai…
    Io sono stato più coraggioso di te e nel 1998 ho preso il primo iMac (Bondi Blue) e funziona ancora… altro che più cari!!
    Dopo quello un altro iMac e poi un altro e un altro e un altro e ancora (tot 7)
    🙂
    Di tutti i miei amici ero l’unico…adesso tutti mac user felici!

    …per qualsiasi cosa chiedi pure…

    cia

  5. Ieri a casa di un amico ho potuto ammirare un bell'Apple iMac 21.5" 3,06GHz/4GB/500GB….Sono ancora estasiato….

  6. @francesco: LOL sì, in effetti… in realtà sospetto che si siano incazzati per l'abnorme traffico che generano le slide del mio corso IED: capirai, 5 file scaricabili da ben 18 studenti!!! Ma mi sa che dà noia alle loro policy

  7. @francesco: LOL sì, in effetti… in realtà sospetto che si siano incazzati per l'abnorme traffico che generano le slide del mio corso IED: capirai, 5 file scaricabili da ben 18 studenti!!! Ma mi sa che dà noia alle loro policy

  8. hahaha… ma guarda, il PC è ancora lì, in un angolino della scrivania, che si fa piccolo piccolo di fronte al nuovo vicino bello e impossibile. Nella nostra famiglia nessuno viene abbandonato, nemmeno i più sfortunati.

  9. Pronto a darti suggerimenti secondo i limiti delle mie conoscenze 🙂

    Sicuramente sono in molti ad essere passati ad un Mac, io stesso ho 2-3 amici convertiti, cosa impensabile qualche anno fa. Il gruppo conta, così come i prezzi più bassi.

  10. Non so perchè..ma in questi ultimi mesi conosco un fracco di gente che si è converita al mac…probabilmente deriva in gran parte dal fatto che i prezzi sono davvero scesi di parecchio…con 850 euri ti porti a casa un macbook nuovo di pacca, certo, con prestazioni hardware analoghe un notebook lo paghi 300 euri in meno…ma i plus tangibili e intangibili dell’avere un mac….beh, non hanno prezzo.
    Piuttosto, è un pò frustrante quella sorta di limbo che si vive subito dopo l’acquisto, per chi è da anni abituato a lavorare in un certo modo…come gestisco ora le foto, come organizzo i file musicali, lascio fare tutto al mac o continuo a dare importanza a sciocche cartelle/sottocartelle/sottocartelle di sottocartelle? Poi però passa, è la goduria è immensa…

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