LA DIFFERENZA

Nell’agriturismo dove ho pranzato ieri, c’era un quadretto con una poesia. Bellissima. Di Guido Gozzano. Purtroppo questo non farà che rivelare ai più i miei colpevoli piaceri decadenti… Ebbene sì, mi piace Gozzano… Riporto qui la folgorante La differenza, parecchio in tema con il mio umore festivo.

Penso e ripenso: – che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta starnazza si rituffa gioca:
né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca.
– O papera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’é pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l’essere cucinato non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinato.