IO HO VISTO LA LUCE! IO HO VISTO LA LUCE!

Ho visto John Landis! Capisco che molti potrebbero dire "E chi e chi e chi se ne f… otte!", ma per me è sempre stato un mito! E se c’è una cosa che al TFF fanno a regola d’arte sono le retrospettive sugli autori americani che amo di più! Vado a memoria citando a ritroso Joe Dante, John Milius, John Carpenter, George A. Romero, etc. – tutto grazie alla minuta e sorridente Giulia D’Agnolo Vallan. Quindi dopo qualche cristonamento dovuto alla scarsissima organizzazione del festival che è "tornato in centro" ma apre l’ufficio accrediti alle 14.30 quaqndo i film cominciano alle 14.00, e dopo una sfilza di film semi-orribili a Spazio Torino (ci sono andato proprio per amor di Marco, che voleva verificare sul campo chi possono essere i competitor di Bamboo Productions) è giunto il momento di due bei documentari sarcastico-politici. Tanner on Tanner di Robert Altman (incentrato sul confronto tra i democratici del 1988 e quelli dell’entourage di Kerry, scritto da Gary Trudeau, quello di Doonesbury) e soprattutto Slasher, l’ultimo piccolo grande film di Landis. In pratica tre giorni nella vita di uno slasher (nomignolo usato per un bravo venditore di auto, capace di mettere le "slash" sui prezzi scritti sui parabrezza delle vetture usate) che mostrano come il consumatore (e quindi per osmosi l’elettore) americano si fa abbindolare dallo spettacolo. Comico come un Landis d’annata, ricchissimo di musica soul e blues, eppure politico come Moore (a Landis basta poco: trenta secondi di montaggio di balle presidenziali per fare un parallelismo esplosivo – i politici come piazzisti). La frase più illuminante: "Il consumatore americano è così: fagli vedere una merda puzzolente che costa ventimila dollari per almeno due settimane. Poi fagliela vedere a duecento dollari, ed è garantito che l’americano la comprerà".