IL GALATEO DI MONSIGNOR IZZO, OVVERO DE’ COSTUMI DELLE RETI SOCIALI

Son giorni che mi piace riflettere sugli strumenti che uso. Cosa che di solito non faccio perché se son strumenti li uso senza troppe menate, ma si vede che mi annoio e così rifletto sugli strumenti. La riflessione sugli strumenti è un topos classico del blogger, e ha prodotto ormai post classici del calibro di "manifesti dei blogger" in cui si evidenzia sostanzialmente l’autonomia di pensiero dell’autore (riassumibile nella frase "non rompetemi i coglioni") o "regole per l’utilizzo" di questo o quello strumento sociale. Alle regole e ai proclami sono un po’ allergico. Preferirei parlare di pratiche. E quindi, dato che di strumenti sociali, un po’ per celia e un po’ per non morire ne uso diversi, son qui a proporvi un insieme di pratiche. Di buone pratiche. Un galateo. Personale, eh? Son banalità, ma molti non le hanno presenti. Io per primo, in diversi casi… Ah, il post è lunghissimo, quindi se non avete voglia di leggerlo tornate tra un paio di giorni che ne scrivo uno più breve! 😉

BLOG
1. Non è obbligatorio fare un post al giorno. Scrivi quando hai qualcosa da dire.
2. Evita le liste di link ad altri blog. Se devi citare, attieniti alla regola del 3 +/-2 (da 1 a 5 link massimo).
3. Rispondi ai commenti. Se no cosa tieni un blog a fare.
4. Tag, tag e ancora tag. Altrimenti comprati una moleskine.
5. Fornisci un feed, ché non tutti hanno voglia / si ricordano di visitare il tuo blog periodicamente.

FLICKR
1. Non postare più di 5 foto alla volta, non le vedrebbe nessuno.
2. Non strafare con i tag da assegnare e con i gruppi in cui inserisci una foto. Crea solo confusione.
3. Soprattutto se sei utente Pro, usa bene i Set e le raccolte. E geotagga quando possibile.
4. Rispetta le regole dei gruppi. Se non hai intenzione di rispettarle, piuttosto non postare.
5. Non aggiungere contatti a caso, dimenticandoti poi di commentare le loro foto. Flickr vive di commenti.

TWITTER
1. Parlare in terza persona fa molto unto del signore. Lo fa anche Wlady. Ho detto tutto.
2. Attenzione all’information overload. Meglio twittare un numero massimo di 5 +/-2 volte al dì.
3. A meno che non sia di interesse per tutti i followers, limitare l’uso della sintassi "@nomeutente".
4. Esistono i messaggi diretti. Se proprio prendi Twitter per una chat è meglio usare "D nomeutente".
5. Ogni tanto serve una potatura di contatti. A meno che tu non sia accorto a monte sugli utenti che segui…

TUMBLR
1. Se hai già un blog, non duplicare contenuti. Se non hai un blog, ricorda almeno di essere breve.
2. Alterna i contenuti (foto, video, citazioni, etc.) evitando il puro riciclo di spazzatura dal web…
3. Ricorda di dettagliare un minimo di descrizione altrimenti tanto vale usare i preferiti di Flickr o YouTube.
4. Tumblr può essere molto elegante: non affollarlo con feed qualsiasi: per quello c’è Jaiku (o Facebook).
5. Evita il tema "Litewire". Fa troppo anni ’90.

DEL.ICIO.US
1. Ricorda che il senso di del.icio.us è condividere i link. Non tenerli privati.
2. Se importi i bookmark, fai un controllo su quei siti archiviati nel ’98. Potrebbero non essere più attivi.
3. Cura la tua tag cloud evitando folksonomie troppo… folk! E usa il tag bundling
4. I tuoi link sono preziosi: ripubblicali dove puoi (magari sul tuo blog, su Jaiku o su Facebook).
5. Un del.icio.us abbandonato è triste: usa le estensioni browser per salvare in ogni momento i tuoi link.

JAIKU
1. Evita di ridere alle spalle di quelli che "ancora usano Twitter"…
2. Non è necessario commentare ogni jaiku che compare in home page solo perché è possibile farlo.
3. Dato che lo strumento lo permette, cerca di aggregare qui i feed rss degli altri servizi sociali che usi.
4. Il fatto che gli italiani monopolizzino le conversazioni nel flusso pubblico di Jaiku non è una cosa bella.
5. Jaiku ti mostra gli amici degli amici: è però da sconsiderati aggiungerli tutti anche se non li conosci.

FACEBOOK
1. A meno che tu non viva su Facebook, ignora vampiri, zombi e groupies… O vai su MySpace.
2. Le applicazioni sono il meglio di Facebook, ma vanno scelte con criterio: all’80% sono inutile fuffa.
3. Anche qui, non è una cattiva idea aggregare la tua identità digitale (c’è persino Second Life).
4. OK, è un social network, ma se hai già la mail di un amico, non scrivergli sul wall di Facebook…
5. Il baccaglio wall-to-wall è consentito e incoraggiato, ma la moderazione è sempre la soluzione migliore.

LINKED IN
1. Non accettare inviti da sconosciuti. No, seriamente. Non siamo su Neurona.
2. Ricordati di aggiornare il profilo ogni volta che è il caso. Linked In funziona bene solo così.
3. Non vergognarti di raccomandare o farti raccomandare. Solo in Italia il verbo suona negativo.
4. Scansiona periodicamente la tua rubrica: non si sa mai quale dei tuoi vecchi colleghi si è registrato…
5. Stavolta vale davvero la pena di esprimerti in inglese: fai un piccolo sforzo, come on!

YOUTUBE
1. Non caricare video porno o soft porno ("vorrei ma non posso"). Per quello c’è XTube.
2. Non infestare il tuo canale di clip in cui parli al tuo cellulare. A meno di non essere quindicenne e bona.
3. Inserisci clip da YouTube nei tuoi post solo quando sono significativi (o sono l’oggetto del post).
4. Non guardare YouTube per più di un’ora al giorno se sei un lavoratore dipendente.
5. Mai come per YouTube, non tralasciare di leggere le parti scritte in piccolo delle condizioni d’uso

LAST.FM
1. Usa Last.fm al meglio: scarica il software e ascolta attivamente, taggando e segnalando musica.
2. Come per del.icio.us, limita la creatività nei tag: non esiste il genere "druggy".
3. Non lamentarti se lo scrobbling evidenzia che ascolti Tiziano Ferro: la verità emerge sempre.
4. Non ostinarti a consigliare i Throbbing Gristle all’amico che ascolta prevalentemente Fiorella Mannoia.
5. Le affinità musicali portano spesso al baccaglio. Occhio ai freak e ai maniaci che si aggirano in rete.

ANOBII
1. Se parli di un libro nel tuo blog, linka ad Anobii piuttosto che a IBS o Amazon. Fa subito più etico…
2. Come in Flickr, i gruppi nascono come funghi. Evita l’iscrizione se non hai intenzione di partecipare.
3. Usa i tag, vota sempre e commenta i libri che leggi, ma evita frasi del tipo "A me è piaciuto un casino".
4. Non barare inserendo libri che non hai mai letto. Piuttosto usa la lista desideri, per farteli regalare…
5. Consiglia libri agli amici e lasciati incuriosire dai loro acquisti: il passaparola, specie su Anobii, è tutto!

USTREAM
1. Abilita la chat per gli spettatori: è il senso di Ustream. Altrimenti registra un video e buttalo su YouTube.
2. Cura luci, audio e inquadrature. Anche se hai un’attrezzatura bulgara. Anzi, soprattutto in quel caso.
3. Registra i tuoi show, lasciandoli a disposizione on demand per i pazzi che vogliono rivederli.
4. Non rispondere male a chi ti critica in chat. Piuttosto ignorali. O fai qualche smorfia alla webcam.
5. Se dai una cadenza ai tuoi show, non deludere gli spettatori non presentandoti. Almeno avverti.

BLOGBABEL
1. La pagina più importante di Blogbabel è quella iniziale (non quella che finisce con "/metrics").
2. Iscriversi a Blogbabel vuol dire capire chi ti legge e capire cosa si dice in rete. Non è autopromozione.
3. RTFM: Read The Fucking Manual. Qui non c’è, ma le FAQ sono ben approfondite.
4. Non usare trucchi per salire in classifica. Non puoi dire la tua su tutto: anche tacere è un’arte.
5. Se non sei contento della tua posizione in classifica… Non dare la colpa al team di Blogbabel!

In generale: divertiti, produci un po’ di contenuto invece di fruirlo solamente, condividi ciò che sai, affidati alla serendipità, rilassati e affronta l’interazione sociale in rete con moderazione se preferisci che non ti chiamino geek… 😉

Tag: galateo, web 2.0, blog, flickr, twitter, tumblr, del.icio.us, jaiku, linkedin, facebook, youtube, last.fm, anobii, ustream, blogbabel

16 risposte a “IL GALATEO DI MONSIGNOR IZZO, OVVERO DE’ COSTUMI DELLE RETI SOCIALI”

  1. ODDIO MIO! E io che ne conosco a dir tanto quattro (di cui ne uso a dir tanto un paio) cosa sono? AAAAAAAAHHHHH un “digital divided” ecco cosa sono!

  2. no… basta non aggiungere i feed nella lista dei feed. Perché va bene per chi partecipa alle conversazioni, ma la maggior parte degli utenti vengono lì lasciano tutti i loro feed e poi non tornano più… insomma in tema di galateo credo sia uno dei fondamenti di non approfittare dei padroni di casa..

  3. 🙂

    eh, c’ho provato ma non avevo visto la metà dei film segnati e allora mi son sentito tagliato fuori (ci vorrebbe la stessa cosa con i blog, è una idea del cavolo?)

  4. @antonio: ho capito cosa vuoi dire, è vero. però trovo sia usato spesso a sproposito da utenti che se la chattano tra di loro tranquillamente infestando le discussioni collettive quando ci sono.

    Sulla playlist ci sto lavorando, ovviamente… non è una cosa da buttare lì… vedrai!

    hai detto cazzeggio? ho sentito bene? il grande sofi ha detto cazzeggio! :-DD ma qui è la parola più amata!

    haha che palle e io rifiuto gli inviti… invitami a qualcosa tipo “confrontiamo i nostri gustri cinematografici” mi diverte di più… 🙂

  5. Dico l’unica cosa su cui non sono d’accordo e vorrei che spiegassi meglio al fin di discuterne. Ovveor Twitter #3. La sintassi @nomeutente è utilissima, da quando l’hanno agganciato al post precedente per ricostruire botta-e-risposta (che non è detto siano per forza chat, possono essere interessanti). Anzi Twitter è un casino quando NON la si usa (e ce n’è)

    Su Last.fm sai che per me regola IRRINUNCIABILE è la playlist personale: un atto di gentilezza e di apertura verso l’altro, un cv musicale

    E, soprattutto, i vampiri di facebook mi divertono una volta a settimana: perchè me li vuoi togliere? (e infatti ti ho invitato a tutti i mostri possibili) 🙂

    [che non diventi tutto tutto pratichine pulitine, viva il sano cazzeggio sometimes]

    Tutto il resto ampiamente condivisibile, seppur con qualche differenze di indole 🙂

  6. PERCHE’ IO E TE (e lo scrivo tutto maiuscolo alla faccia della vostra netetiquette) ABBIAMO UN CONTO APERTO DA IERI. Perchè io sono il moralizzatore! Sono l’uomo 1.0 che ricaccerà voi stupidi geek 2.0 nell’antro da cui siete usciti!!!!

  7. @dario: prescisamment!

    @abel: basta che mantieni il sorriso e comprendi la differenza tra “regole” e “pratiche di buon senso”

    @loris: fa piacere farti innervosire come sempre e anche aver stimolato il record del commento forse più lungo al post più lungo. Quello che mi arriva delle tue considerazioni è però soprattutto un astio per partito preso rivolto alla cosiddetta “casta dei blogger”, che fa un’equivalenza tra il partecipare a mezzi conversazionali e l’avere l’ossessione di averlo più lungo a tutti i costi. Che è precisamente quanto poi volevo stigmatizzare (vedi blogbabel). Flickr vive di commenti nel senso che è la sua peculiarità. Se no esistono mille strumenti per avere una photogallery con funzionalità anche più interessanti ma senza “aspetti sociali” come commenti etc. Il tuo blog non si prefigge di intervenire in nessuna discussione, e quindi è logico che non ti può interessare mettere tag: ovvio. Il mio punto di vista è semplicemente che le tag aiutano a trovare i contenuti quando sei in giro che cerchi sui blog informazioni su qualcosa. Capiamoci, non è che volevo scrivere le tavole della legge (anche se sapevo benissimo che tu le avresti interpretate così), ma fare una sorta di appendice anche umoristica ai tutorial web 2.0 di Apogeonline. Azzeccata la critica sulla Moleskine (una piccola provocazione). Correggerei con “altrimenti creati un account su Tumblr”: lì non si può commentare e gli aspetti sociali sono ridotti al minimo. Ma infine, soprattutto, perché mi sembra che tu abbia preso questo post come una cosa personale? Baci dal tuo velatamente gay Pietry

  8. Come al solito m’è venuta l’orticaria dopo le prime due voci (le uniche che conosco):

    Flickr vive di commenti: MA CHI L’HA DETTO! Siamo noi che viviamo di commenti. E’ il nostro ego smisurato. Quanti, io per primo, abbiamo postato e poi siamo tornati frenetici a controllare se e quante persone avevano visto le nostre foto? Una droga. E’ vero: se metti una foto su Flickr è perchè vuoi farla vedere, ma da lì a vivere per i commenti. Per me Flickr (che ti ricordo raccoglie foto in giro per il mondo) è una gigantesca finestra sul mondo. Mi consente di vedere posti fantastici. Poi per carità, se resto proprio estasiato commento anche.

    tag e ancora tag. Altrimenti comprati una moleskine: anche qui contesto. Lo sai perchè ho aperto il mio stupido, lirico, spesso imbarazzante blog? Per il piacere di scrivere. Perchè mi piaceva il mezzo. Anche lì, non nego che se qualcuno passa, legge e commenta mi fa molto piacere. Intorno al mio gravitano due massimo tre belle persone e sono felice così. Non ho bisogno di mettere tag, aumentare la visibilità ecc ecc. Ma è veramente così importante farsi vedere? E’ veramente così fondamentale ricevere i contatti di 10, 1000 persone per poter andare a dormire sereni? Ce la cantiamo e ce la suoniamo che questo è il social networking, ma secondo me è di nuovo l’ego smisurato del geek che ha bisogno di questo palcoscenico virtuale per urlare come un bimbetto “GUARDATEMI GUARDATEMI”!





    e anche stavolta mi hai fatto innervosire. Ti odio

    😀

  9. Come tutte le regole c’è gusto ad infrangerle ma credo facciano parte del buon senso legato ad un po di sana Netiquette: chè forse tutti dimentichiamo esiste.

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