GLI INCREDIBILI: MARVEL E POP CULTURE

Il problema con la Pixar è che tutte le volte pensi "Beh… non riusciranno mai a fare meglio di così". E invece, inevitabilmente, ci riescono. Stavolta il merito è tutto di Brad Bird, il genio dell’animazione che è stato a lungo una delle menti dietro i Simpson e che aveva realizzato un capolavoro assolutamente misconosciuto e da recuperare (Il gigante di ferro). La storia de Gli Incredibili è sua. Ed è la storia la prima cosa che conta. Questo è un po’ anche il motto della Pixar, è vero – ma The Incredibles, rispetto a Nemo o Monsters & Co. ha in più una struttura decisamente diversa. Non ci sono solo gag inanellate una dietro l’altra che fanno ridere strizzando l’occhio a bambini e adulti mentre si porta avanti la storia. No… The Incredibles ha decisamente l’andamento di un film d’azione e avventura vero! Per famiglie, certo, ma sempre meno "per bambini". Bird, con l’idea della normale famiglia di supereroi, centra in un colpo solo tutti i target possibili e immaginabili, rendendo il film fruibile su molteplici livelli. La maestria nell’animazione e nel rendering di Pixar fa il resto. Citazioni Marvel (soprattutto Spider Man e X-Men) a piene mani, una corsa nel bosco che a Lucas gli fa veramente una pippa (quella del piccolo Flash è MOLTO più divertente e paradossalmente meno "falsa"), ambientazione, gadget e musiche prese in pieno da Bond. Anzi… da Austin Powers. Personaggi sviluppati in modo raffinatissimo – anche quelli di contorno, come il "superfly" Siberius o l’immensa nanerottola stilista dei supereroi doppiata alla grande da Amanda Lear (qui veramente perfetta per il ruolo). The Incredibles lascia senza fiato, è un concentrato mai banale di cultura pop e citazionismo filmico. E fa ridere veramente, fa ridere tutti.

7 risposte a “GLI INCREDIBILI: MARVEL E POP CULTURE”

  1. Visto. Concordo. Ero al cinema io e figli e amici con figli…totale 18 persone di cui più della metà ragazzini. Un delirio. Federico (il piccolo di 4 anni) ha praticamente passato le due ore a rendermi e riprendersi popcorn e coca cola solo che lui stava alla parte opposta della fila e ogni volta pretendeva di passare davanti a tutti. Lo ha fatto 15 volte. Alla fine l’ho preso in braccio e si è addormentato. The incredibles mi fa una pippa.

    Max

  2. Le Spaventapassere sono mitiche, l’idea dell’Hiroshima di metterle in una saletta troppo piccola x tutto il pubblico che è accorso un po’ meno, ma d’altra parte avranno avuto dei motivi per farlo, relativi alle loro esigenze organizzative… quel che invece non doveva proprio esserci sono i problemi tecnici, soprattutto a livello di audio, che a tratti hanno compromesso la comprensibilità dello spettacolo. Del resto, chiunque abbia suonato dal vivo a livello amatoriale ne sa qualcosa, di questi inconvenienti…

  3. ok, andrò a vederlo!
    ‘il gigante di ferro’ è uno dei miei film preferiti, quindi mi fido per principio 🙂
    baci!
    silvietta

  4. essendo sotto tesi sono tesa, e dunque una risata potrebbe farmi anche bene, se solo avessi il tempo di uscire di casa x andare al cinema…azz…un saluto 😉

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