FACCIO COSE

Capisci che stai invecchiando quando – invece di postare come un matto su blog, social network e affini – cominci ad avere sempre più di frequente il pensiero “Ma dove cazzo lo trovano il tempo questi qua (riferito ai contatti di blog, SN e affini), ma non lavorano mai?”.

È così. Quando la vita prende il sopravvento, non rimane molto tempo per narrativizzarla. Per distanziarsene in modo ironico. Per scambiare due chat. Per condividere foto, video e affini. A dirla tutta non rimane tempo nemmeno per scattare foto o girare video, a monte. Quando dico così il mio amico incinto si indispone, e mi dice “Ma come, allora aspetta di avere un pargolo e poi mi dici”. Infatti, ora come ora sono un po’ inquieto. Ma so che è un periodo. Perché, vedete, anche se non mi manifesto in forma digitale, io ci sono. Faccio cose.

Ad esempio svuoto case. Quando ero piccolo si trattava al massimo di sentirsi dire “metti a posto in camera tua”. Da grande metti a posto un appartamento. Adesso devo (dovrei) mettere a posto tre appartamenti e un ufficio. Perché sono un uomo in carriera. Comunque ho cominciato da quella vuota. Non che fosse la cosa più semplice, ma con l’aiuto di una ditta di traslochi, un simpatico svuotacantine albanese e un Brico center dei più forniti, sono riuscito a far qualcosa nell’appartamento di Formia. Seguiranno lavori di ristrutturazione in inverno. La cosa buffa è quando ti dicono “Ah, sei stato al mare, chissà che bello”. Ha piovuto per tutti e sei i giorni di permanenza e ho mangiato più polvere che in un mese di scavi in una necropoli etrusca (esperienza effettivamente trascorsa, di cui preferisco non parlare ora).

Ad esempio leggo molto. Terminate le letture indicate al LitCamp, oggi sono in fase di febbrile lettura di tomazzi svedesi. Ebbene sì, faccio la cacca e mi addormento in compagnia di Stieg Larsson. Smazzati i primi due volumi, sto divorando il terzo. Un’opinione? Appassionanti, certamente, anche se lo stile mi lascia un po’ perplesso. Larsson non è ai livelli imbarazzanti di Dan Brown, certamente, ma ha quel gusto tutto giornalistico per le tirate di 30 pagine sulla backstory sociopolitica di ogni singolo personaggio che dopo un po’ ti fa venire voglia di colpirsi in fronte con il tomo stesso (son pesanti, ve lo dico). Però è riuscito a creare un personaggio femminile di tutto rispetto, affascinante e per il quale si parteggia con ansia. Ecco, i libri di Larsson mettono ansia. Il film non l’ho visto, ma me lo immagino come una lunghissima puntata di Squadra Speciale Cobra 11.

Ad esempio non vado al cinema, ma sto cercando di recuperare una serie di film persi. Specialmente gli horror. Ormai il cinema horror si sta stabilizzando su due filoni ben distinti (sorvolando sulle minchiate tipo Rovine o ‘Shrooms): la ghost story e il torture porn. Sul fronte fantasmi ci son sempre i giapponesi o i coreani che ne sanno una più del diavolo, ma devo dire che il culto del momento è The Orphanage. Un film corretto, non sbavato e abbastanza pauroso, che raccomando vivamente. Non finisce bene. Ma non raccomanderei mai un horror con happy end. Sul fronte torture porn, devo dire che mi manca ancora Martyrs, ma forse mi faccio bastare Frontiers. Poi di sicuro ci cadrò, ma diffido un po’ del marketing intorno a questi prodotti che si riduce sempre ad un minaccioso “Credevate di aver visto budella e cervella in abbondanza? Ma avevate mai visto un pancreas sezionato?”. Personalmente sono più legato allo splatter ironico anni ’80. E no, non ho ancora visto Antichrist (mani a coppa sui genitali)…

Ad esempio mi sto esaurendo a causa del lavoro. È stato un errore stabilire un’equivalenza del tipo “io sono una persona organizzata, quindi la mia organizzazione riuscirà a dominare anche i mille tentacoli sfuggenti di un Ufficio Relazioni con il Pubblico”. Non è così. Attualmente sono solo contro l’Idra dalle sette teste, e non ricordo nemmeno esattamente come Eracle riuscì a sconfiggerla (…pausa ricerca su Wikipedia…). Ah, ecco. cicatrizzava i monconi delle teste col fuoco. Molto splatter. Intanto qui quando sego via una testa, ne ricrescono subito altre due. Ma soprattutto, la cosa più inquietante è che sono sempre solo in ufficio. In un ufficio con sei scrivanie. Che potrebbero essere occupate. Ma non lo sono. E il ticchettio della mia tastiera riecheggia nello stanzone vuoto.

Per il resto, lotto con l’agenda del mio cellulare (che ormai uso più per tener traccia delle incombenze che per telefonare) e sogno di giacere nudo in montagna sull’erba a prendere il sole, in silenzio e solitudine, sciolto nella natura naturans dell’ora panica.
Poi però mi viene in mente che sicuramente mi ustionerei le parti basse.
Maledetto Von Trier, ha inquinato anche le mie fantasie.
Vi saluto, devo tenere le mani a coppa sui genitali.

9 risposte a “FACCIO COSE”

  1. appoggio la mozione “The Orphanage”. visto al cinema. incredibilmente, tra l’altro, dal momento che ci perdiamo film a raffica perchè quando esce qualcosa che ci interessa non riusciamo mai ad andarci.
    oltre a essere inquietante “di base” (come direbbe Marescotti), visto da mamma e da claustrofobica all’ultimo stadio mi ha lasciata con un’ansia mostruosa.
    comunque amo gli horror spagnoli.
    tantissimo.
    mentre l’ultimo splatter che ho apprezzato è stato “La casa dei 1000 corpi”. dopodichè mi sono messa in stand by. non ho più lo stomaco ironico che avevo a 14 anni 🙂
    baci!

  2. “Ma dove cazzo lo trovano il tempo questi qua (riferito ai contatti di blog, SN e affini), ma non lavorano mai?”

    pensiero che mi sovrasta ormai da qualche tempo.

    Stieg Larsson: anche io sono al terzo ora veleggio verso le 300 pagine. Devo dire che del primo avrei sforbiciato 50 pagine all’inizio, del secondo un centinaio in mezzo e di questo mi sto appassionando solo adesso ! E poi questi maledettissimi nomi svedesi !! Ma non bastava l’ikea con i nomi nordico ostrogoti?! Per fortuna che come dici tu c’è l’interessante Lisbeth Salander (anche se l’immagine della gothic girl hacker è un po’ selvaggia non è tutta sta originalità) però dicono che nel film l’attrice Noomi Rapace (un nome un programma!) riesce persino a migliorarla..Intanto si mormora di un remake di Tarantino speriamo in chiave un po’ splatter !

    P.s. buon lavoro 🙂

  3. e immagino che se qualcuno ti chiede “papi, puoi spegnere?”, infili i suoi arti inferiori e superiori nei ventilatori, come nei migliori splatter!
    😉

  4. Leggo che ti stai esaurendo a causa del lavoro, ma noto un sottofondo umoristico di chi prende la vita nel verso giusto!
    E stare da soli in ufficio ha anche dei lati positivi, perché quando non si va d’accordo…
    😉

  5. Come diceva il buon Tricarico, Mitì, uno vorrebbe solo “una vita tranquillallallà”! 🙂
    Grazie Mauro del commento sulla fiducia, non mi era ancora capitato!

  6. Commento sulla fiducia. Perchè ho dato un’occhiata al post, senza leggerlo e mi è parso di coglierne il senso. Perciò ho cliccato su Read Later…

    Troppo lungo per leggerlo al lavoro! 😛

  7. Quello di svuotar case è un male che abbiamo in comune (oltre quello di esser perennemente affaccendati in tutt’altre faccende che il dedicarsi ai socialcosi) ;-**

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