La Maledizione della Prima Luna, nonostante la puzza di operazione commerciale che arriva a miglia di distanza, è parecchio godibile. Tanto da essere visto dal sottoscritto due volte di fila… Le interpretazioni geniali di Johnny Depp si contano sulla punta delle dita per me… Dead Man, Paura e Delirio a Las Vegas… e in assoluto questa delirante imitazione di Keith Richards è una delle sue migliori. Al di là di un attore che riempie lo schermo ogni volta che appare e di due protagonisti accuratamente scelti per far sbavare il pubblico adolescente di entrambi i sessi, bisogna riconoscere alla Disney l’aggiornamento del modello "Barbanera" al post-Indiana Jones. I film di pirati da Polanski in avanti non hanno più avuto alcun successo, chissà perché. Poi arriva Depp, arriva Olmi (un altro pianeta, ma sempre di pirati si tratta) e quanto a velieri pare che nemmeno Russell Crowe scherzi… Comunque la sceneggiatura è di quelle classiche "di ferro", azione, avventura, poco sentimentalismo e una bella spruzzata di horror. Magari pare brutto dirlo, ma basterebbero gli effetti speciali a giustificare la visione del film!
BAMBOO PRODUCTIONS!
Squillino le trombe, rullino i tamburi. Anzi, i bonghi! Il sito Bamboo Productions è finalmente attivo in tutto il suo splendore! Giunto ormai al terzo restyling (volevamo evitare qualsiasi articolazione di pagina o di menu: adesso è tutto lì, in una singola pagina) il sito permette a voi frementi aspiranti spettatori di esperire la poetica e la grammatica della BP. Anche la logica e la semantica, se vogliamo. Comunque, e va detto subito, il sito richiede Flash, Quicktime e una connessione a banda veramente larga. Lo dico perché alcuni film durano una ventina di minuti, e la cosa potrebbe farsi lunga.
I vostri gentili animatori – Lorenzo, Marco e Pietro – vi accompagnano nella visione in streaming quicktime video di:
Condominium (2000 – b/n – 19′)
Silence is Sexy? (2001 – b/n – 7′)
Liquor Bike (2001 – colore – 4’40”)
L’esperimento del dott. Kurlov (2002 – b/n – 14′)
La terra e il fuoco (2003 – colore – 16’33")
La candela e il Cléo (2003 – colore – 5′)
La violenza in pugno (2003 – colore – 20′)
Le meraviglie della musica (2000-2003 – b/n – 1’17”)
Kone (2003 – b/n – 1’28")
KurlovXmas (2003 – colore – 49")
Bamba (2003 – colore – 1’28”)
…e ne abbiamo in serbo altri fantastici…! Restate sintonizzati, e usate le nostre faccine blateranti (in alto a destra sulla pagina) per mandarci il vostro feedback!
AMERICA IERI, AMERICA OGGI
Come ho detto in qualche post recente, non c’è niente di meglio di Michael Moore per capire l’America di oggi. Ma per capire quella di ieri? Anzi, dell’altro ieri? Io sono incappato in due prodotti culturali che mi hanno colpito abbastanza. Uno è Antracite, l’ultimo romanzo di Valerio Evangelisti. L’altro è Gangs of New York, il film-monstre di Martin Scorsese. Il libro e il film hanno secondo me molte cose in comune. Antracite copre la Pennsylvania e la frontiera del West in un modo che ricorda gli spaghetti western più politici – ma Evangelisti si spinge oltre, grazie anche alla sua formazione storica, e inserisce il personaggio tutto azione di Pantera in un contesto di scioperi, sindacati e rivolte sindacali, disprezzo per gli irlandesi e avanzamento del capitalismo rappresentato metaforicamente dal metallo delle ferrovie e in questo caso dall’antracite delle miniere. Politici corrotti, l’agenzia investigativa Pinkerton come CIA ante litteram e i Molly Maguires come gruppo eversivo volto a riscattare gli irlandesi, visti come feccia, meno considerati dei negri. La nascita nel sangue del Workingmen’s Party of America e la croce marxista della lotta intestina tra diverse correnti ideologiche che impronta di sé tutte le sinistre di oggi. Parecchi punti in comune con il romanzo filmato di Scorsese, che si concentra su New York e la situazione di totale anarchia tra il 1850 e il 1870: anche qui gli irlandesi che sbarcavano venivano da un lato quasi linciati, dall’altro lusingati per avere il loro voto. D’accordo, a chi non sopporta diCaprio il film può non piacere, e di sicuro è troppo tagliato e troppo poco chiaro, è imperfetto e pretende troppo da sé stesso. Ma i documentari presenti sul DVD sono realmente illuminanti – ogni aspetto del film è basato su fatti storici ricostruiti. La New York rappresentata può sembrare di invenzione, ma non lo è. Se da un lato Scorsese ci fa passare una lezione di storia americana sotto forma di melodramma titanico, dall’altro è facile notare come questo sia solo un capitolo del suo eterno romanzo sulla sua città. Gangs è alla radice di Mean Streets. La sua cultura di strada è la stessa di Toro Scatenato. I suoi rapporti di potere sono gli stessi di Goodfellas. E l’amnesia storica tipica degli americani (e di tutta la cultura occidentale) viene così, almeno un poco, debellata… grazie a due italiani! Vabbè, Scorsese è americano, ma il film l’ha fatto in Italia o no? 😉