UNITI PER IL CERVELLO (IO E IL SUZ)

Suzukimaruti era al mare, e per una settimana il feed reader è tornato snello e scattante. Ora Suzukimaruti è tornato, e ha prodotto nel giro di due giorni due post kilometrici. Ma non importa. Io amo quest’uomo. Nel suo ultimo post A cercar la bella morte AKA Yes We Can è riuscito ad esprimere con il consueto ed affascinante spregio della sintesi quello che penso io, quello che (spero) pensi tu, quello che pensa la parte onesta dell’Italia. Magari quella che un po’ d’esame di coscienza se lo vuole fare. In sostanza due punti, uno di amarezza e uno di speranza. Uno: ci meritiamo Berlusconi, inutile girarci intorno. Due: Veltroni forse ha annusato la traccia giusta, interpretando correttamente il malessere della base. Vedremo che succederà, in ogni caso leggete il post, che merita.

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A VOI ROMANI…

No, tranquilli, non volevo dirvi che siete una "brutta banda di ruffiani e di intriganti cammuffati bene o male da intellettuali e santi". Volevo anzi complimentarmi. Son giorni un po’ turbinosi per me, tra lavoro, robe personali, casini vari. E’ un po’ che non mi esprimo sul web, anche perché il tempo che di solito dedicavo al blogging è assorbito dalle prove che sto facendo di là per aggregare in un sol colpo un po’ di robe sparse. Perciò vedo intorno a me frammenti di vita, spesso decontestualizzati. Vedo il mondo tramite Blob. E proprio su Blob l’altro giorno, ho visto una scena che mi ha riempito di orgoglio. Orgoglio per voi romani. Sì, lo so che tra voi c’è anche una larga maggiornaza di fascisti idioti e puzzoni pronti a far festa con le bandiere e le spranghe al primo accenno di rinnovato culto della personalità. Ma quello che ho visto è stato, per una volta, diverso. Un politico che usciva da un bar, circondato da microfoni che raccoglievano dichiarazioni vuote e scollate dal contesto come "noi abbiamo a cuore le sorti dell’Italia". Il politico, in tempo zero, viene circondato da una piccola folla di uomini e donne normali, casalinghe, impiegati, pensionati. La piccola folla dice, prima piano poi sempre più ad alto volume "Vergogna! Vergognatevi! Non sapete nulla dell’Italia, siete completamente scollati dai vostri elettori! Siete dei buffoni!" e altre critiche costruttive del genere. Intendiamoci: non sembrava una folla forcaiola. Incazzata, sì, ma non forcaiola. Il politico di turno tenta di rispondere con la modalità porta a porta (faccia da culo e "voi non sapete quello che dite"), ma viene messo a tacere dalle voci della gente. Per una volta non voci tese a sopraffare, ma voci tese ad affermare. Non so, sarà stata una goccia nell’oceano, ma se voi romani, che ne avete la facoltà, poteste appostarvi all’uscita del Palazzo per criticare in modo civile (cioè senza bandiere, spranghe, sputi, insulti, salumi, vibratori, e tutto l’armamentario del perfetto parlamentare italiano) tutti i politici che escono, avreste senza dubbio il mio supporto morale. Mio, e di tutta la società civile… siamo pochi, ma ci siamo sempre!

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I HAVE A DREAM…

Se avessi il potere, il potere di influenzare le menti di milioni di italiani, avrei un sogno. Il mio sogno sarebbe un sogno di elezioni anticipate. Con tutti gli animali dello zoo che strillano "vota per me", o "lasciaci lavorare", o "andate a casa", o "questa esperienza è finita". Però in queste elezioni anticipate, vissute in un clima da guerra civile (più ancora delle ultime), succede una cosa strana. Gli italiani non vanno a votare. Nessuno. Non ci sono voti. Nemmeno uno. Un enorme apparato di scatoloni, matite copiative, schede colorate, presidenti, segretari e scrutatori lasciati lì, da soli, per due giorni. Non si presenta nessuno. Niente guerra civile, soltanto un silenzio assordante, una protesta nonviolenta. Non ci sono voti. E gli animali dello zoo, uno dopo l’altro, iniziano a soffocare, a non respirare, a strozzarsi, a morire con gli occhi fuori dalle orbite e la lingua blu. Perché il voto è vita. Allora, e solo allora, gli italiani che hanno fatto lo sforzo collettivo di evitare che la manina vada dove vuole andare (sul simbolo del primo "uomo forte" a portata di mano), potranno tirare un sospiro di sollievo, far festa per una settimana cibandosi di rifiuti e cominciare a farsi rappresentare da persone che non superino i 40 anni di età.

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