LA DIFFERENZA

Nell’agriturismo dove ho pranzato ieri, c’era un quadretto con una poesia. Bellissima. Di Guido Gozzano. Purtroppo questo non farà che rivelare ai più i miei colpevoli piaceri decadenti… Ebbene sì, mi piace Gozzano… Riporto qui la folgorante La differenza, parecchio in tema con il mio umore festivo.

Penso e ripenso: – che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta starnazza si rituffa gioca:
né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca.
– O papera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’é pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l’essere cucinato non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinato.

101 REYKJAVIK (RECENSIONE MIMETICA)

Non posso dire di aver letto tutto il libro, quindi sarebbe anche inutile parlarne. Comunque diciamo che sto leggendo, con grande fatica, 101 Reykjavik di Hallgrìmur Helgasson. Pare sia uno dei libri più "generation x" dell’Islanda. Immagino gli altri. No, a parte gli scherzi – è interessante: tenterò una recensione mimetica, per dare l’idea del tono del libro. 101 – 101 come l’album live dei Depeche Mode. Mode modeste modificate a Reykjavik la cicittà del bubuio eterno. Un po’ di aranciata meccanica ma sgasata e corretta dall’ecstasy. Un po’ Irvine Welsh con le palle congelate. Piccoli spermatozoi crescono. Hlinur/Linus è il nais gai trentenne che vive le notti al K bar. Pieno di passera al K bar. Vive con la mamma, abbraccio caldo e lacrime di mamma – ma la mamma è lesbica cazzo, e lui si scopa la donna di sua madre. Senza preservativo. Perché li conta uno due tre quattro cinque e misura la qualità della vita in base al consumo di quei piccoli cappucci di gomma. Insomma, quel tipo di scrittura beat a flusso di coscienza che dopo un po’ rompe i coglioni, detto proprio fuori dai denti. Ma bello però, eh? Compratelo.

VIVA MONSTER ALLERGY (DA CUI L’ICONA DI ZICK)

Recuperate i primi due numeri di Monster Allergy di Barbucci, Canepa, Centomo e Artibani! Tra poco uscirà il terzo albo, e la serie promette veramente bene. Se già W.I.T.C.H. è diventata una serie di enorme successo per la Disney Italia, questa uscita Buena Vista Comics è – se possibile – ancora più accattivante. Certo, c’è dentro la Famiglia Addams e una bella spruzzata di Harry Potter. C’è un tratto un po’ alla Jamie Hewlett (il creatore di Tank Girl e dei Gorillaz animati) rispetto al disegno più in stile manga di W.I.T.C.H. C’è un senso del colore e della luce differente dalle altre serie targate Disney e che non ha caso ne ha decretato il successo in Francia e Germania, dove il fumetto è già considerato un classico da collezionare. L’assunto di base è che Zick vede il mondo invisibile. Mostri bonaccioni e fantasmi, tutti intenti a vivere la loro vita nella città sopraelevata agganciata ai grattacieli del centro. Elena Patata invece vede la realtà e le sue brutture (geniali le gemelline stronze e il cugino animalesco). Entrambi hanno (perso) un gatto. Sfruscio, il gatto di Elena, è il personaggio muto più riuscito della serie. Timothy, il gatto Rex Devon di Zick, è in realtà il suo tutore – ed ha un’intelligenza decisamente superiore a quella umana. Tra Zick ed Elena si sviluppa ovviamente un rapporto se non decisamente sentimentale, almeno analogo a quello che intercorre tra le coppie di detective più famose – mi vengono in mente, quanto ad ironia surreale, David e Maddie di Moonlightning. Correte in edicola, allora… e occhio alle allergie.