RALLEGRATI UOMO, IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE…

Ok, diciamo solo che tutto quello che poteva andare male è andato peggio. D’altra parte, qualche piccola cosa, che poteva andare bene, è andata meglio. La mia soddisfazione generale per la mia missione sudista è del 60%. Ma in fondo sapete che vi dico? Accetto il mio sano pessimismo, fonte suprema di preparazione alle avversità della vita. Devo solo combattere quell’aura di depressione maligna che ultimamente lo accompagna. Insomma, sì a Sartre, no a Giacomo Leopardi. Per di più, non funziona nemmeno più il mio lettore MP3. Putain merde!
ADD-ON del 1/7: almeno sono riuscito a resuscitare lo Zen!

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BUREAUCRACY CHAMPIONSHIP: THE BIG GUNDOWN

L’ultimo post prima della resa dei conti. Da domani sospensione dell’identità on line per una settimana. Di mare, come dicono gli amici ottimisti. Di burocrazia, come sottolineo pessimisticamente io. La casa avita della nonna è disabitata da mesi, e occorre svuotarla, pulirla, analizzarla. I documenti da fare sono ancora molti, e questo implica saltare dalla banca all’ufficio postale, dal commercialista al tribunale, e via dicendo. Forse la faccio più grossa di quello che è. Fatto sta che le cose si complicano molto dopo un decesso in famiglia. Figuriamoci dopo due decessi. Se mi guardo intorno, se mi guardo dentro, capisco che tutti gli stimoli esterni – anche quelli positivi – vengono inquinati dal rumore bianco che predomina su tutto. Qualsiasi cosa diventa un dovere, una cosa cui tentare di sfuggire. Il rumore deconcentra, crea ansia, irritabilità, abulia. In fondo il grosso impegno di questa settimana non sarà tanto la lotta con la burocrazia, ma la lotta per mantenere l’equilibrio. Lavorare su me stesso per permettermi di trovare i giusti spazi di relax. I giusti spazi per le relazioni. Allontanare le nuvole. Qualcosa di positivo dovrà pur venire fuori, no?

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ADHOMUKHA-SHVANA-ASANA: MI PIEGO, E POI MI SPEZZO ANCHE!

La furia degli elementi, qui da noi, continua a colpire anche nel weekend. Dopo una fortunosa spedizione Bamboo in quel di Moncalvo a riprendere un saggio teatrale per soldi e un tour de force eporediese con mia madre (in solitaria) arriva la domenica. Giorno in cui potrei dormire (e infatti di solito dormo fino alle 13.30) ma che stavolta, abbiamo deciso, avrebbe dovuto essere diverso. Perché ieri avevamo in programma la giornata intera (dalle 9.30 alle 18) in un agriturismo di Montafia a fare yoga, power yoga, meditazione, massaggio ayurvedico, riflessologia e yoga a coppie. Partiamo tardi, alle 9. E ci rendiamo presto conto che la macchina va a scatti. Stefi: "Ma è mica in riserva?". Io: "Ma va’, ho messo 20 euro stanotte!". Stefi: "Ma non è che per caso hai messo benzina?". Io: "Certo, senza piombo, per chi mi hai…". Stefi: "E’ UN DIESEL, DEFICIENTE!!!!!". Primo casino della giornata, trovare il benzinaio che ci rabboccasse 30 euro di diesel per mescolarli all’indebito ammontare di benzina che ci avevo incautamente messo il giorno prima. Arriviamo ovviamente in ritardo all’appuntamento. Tutti sapevano già del problema benzina/diesel, grazie al passaparola ayurvedico. I proprietari della cascina hanno occhi azzurrissimi e tuniche bianchissime, e sembrano molto ricchi. La cascina è enorme. Mi informo su quanti ospiti possano dormire lì: nessuno. Non è un agriturismo. Allora fanno solo ristorante. Nemmeno. Ci abitano loro e fanno i weekend ayurvedici. E basta. Ci spariamo una mattinata di yoga più o meno intensa (il power yoga, per intenderci, è una sorta di aerobica strong molto stancante gestita da un tipo assurdo e superflessibile con shorts attillati e bigolo in evidenza che risponde al nome di Gianrenato) fino all’ora del pranzo. Ayurvedico. Cioè vegetariano, a base di riso, orzo, frittatine, insalata. Io riesco a spaccarmi un premolare mangiando il riso. Era al dente, ok, però… Adesso mi tocca anche l’appuntamento dal dentista. Anzi, devo sbrigarmi a finire il post, ché devo andare. Che dire, la riflessologia plantare mi ha fatto bene al piede ma mi ha causato l’artrosi alle mani (specie ai pollici che non sento più) e lo yoga a coppie ha generato grandissima ilarità in Stefi e in tutti quelli che ci stavano intorno, che vedevano questa fantastica coppia di leoni marini che si agitava nelle posizioni più improbabili sull’erba del patio. A day to remember, insomma, nonostante i dolori articolari che hanno preso possesso di ogni nostra giuntura…!

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