[ore 23:25]
P – …Pronto?
X – Sì… Pronto? Chi parla?
P – Beh… sono Pietro!
X – Ma io non conosco nessun Pietro, mi scusi…!
P – Cosa vuole che le dica, signora… avrà sbagliato numero!
X – No, scusi, ma guardi che io ho fatto il 7495281!
P – Appunto, questo è un altro numero.
X – Aaah… capisco…
P – Beh, buonanotte.
X – No, no… attenda un attimo in linea per cortesia… devo prendere una matita.
P – …..
X – Eccomi, allora… mi dica un po’ bene: Pietro come? Mi dà il suo numero di telefono?…
P – Signora, mi scusi, ma non vedo a cosa le possa servire…
X – Ma sa, io lavoro in una ditta. Facciamo così con tutte le persone a cui telefoniamo.
P – Anche alle undici e mezza?
X – Come scusi…? Allora, qual è il suo num…
P – Buonanotte. [click]
VERBALI E PIN UP
Stamattina ho fatto un sogno strano. I sogni io li faccio tra le 6 e le 9, ore che costituiscono la mia fase di sonno profondo (e che regolarmente vengono disturbate dalla sveglia). Di solito sogno di alzarmi, di fare il bidé o di lavarmi i denti, sogno che mi vesto ed esco, rendendo la realtà un déja vu confuso tra le nebbie del sogno. A volte invece sogno delle cose più precise che mi ricordo nonostante le ventate di gelo in motorino. Il sogno è questo: mi trovavo in un quartiere strano al crepuscolo, un quartiere fatto di librerie antiquarie, locali equivoci e ristoranti molisani. Ad un certo punto devo attraversare uno stradone, dove però non passa nessuno. Non bado al semaforo giallo e mi butto. Ariva però una macchina dei vigili, allora affretto il passo e vedo che è rosso. Ovviamente la macchina accosta e mi ferma. Scende il vigile per farmi la multa. Io mi difendo un po’, non mi ero reso conto, non sapevo, non c’era nessuno. Ma capisco che la multa è inevitabile. Mentre lui compila il verbale, il foglio su cui sta scrivendo si tramuta poco a poco nell’immagine di una pin up completamente nuda stile Bettie Page (stivali di pelle e nient’altro per intenderci). Un po’ come su quei bicchieri che se riscaldati "fanno sparire" il bikini delle ragazze. Io resto a bocca aperta e lui mi decanta le virtù della nuova carta dei verbali dei vigili, e tenta di vendermene una risma. In quel momento, l’immagine di Bettie Page si trasforma in quella di Simona Ventura e il vigile in Sergio Muniz. Un gruppo di ragazzini, vedendo il mio raccapriccio, scoppia a ridere. E in quel momento suona la sveglia. Alzi la mano chi è capace di interpretarlo…
