APERITIVO BLOGSTAR

Un incontro aperitivo con alcune blogstar torinesi è quanto di più istruttivo per cominciare la serata. Siccome si gela tutti propendono per cose calde, cioccolatose e/o caffettose, e si scatena la logorrea (non esistono blogger taciturni, o almeno io non li conosco). In effetti, ad ognuno il suo stile. Mentre Suz e Axell si esibiscono in veri e propri post vocali sui loro migliori e peggiori matrimoni (tema lanciato dal matrimonio kitsch a Gallipoli del Sola) o sui loro migliori e peggiori capodanni (tema lanciato dal fatto che si avvicina inesorabilmente il 2006), io approfondisco le mie quotidiane sfighe casalinge e lavorative e Costanza con occhi di ghiaccio annota i picchi di stile di ognuno di noi, soffermandosi in particolare sul significato di espressioni interessanti come "trombicchiare" (un meraviglioso neologismo di Suz che può voler dire alternativamente "trombare con svogliatezza" o "trombare part-time con una che intanto lo fa con altri dieci"). A casa mi attendono moglie e cognato, determinati a guardare per l’ennesima volta Frankenstein Junior ma stavolta recitando le battute in contemporanea al film (stile Rocky Horror). Ovviamente, poco dopo la mitica scena di "AB qualcosa? AB che cosa?" – "AB Norme… sono quasi certo che fosse quello il nome" sono stato investito da una colonna sonora quadrifonica di grugniti, gorgoglii e russamenti di vario genere, che copriva completamente il sonoro del film. Quand’è così, non resta che chiudere i due fratelli nella stessa stanza, in modo che si rintronino a vicenda, e rifugiarsi a letto a leggere Gea. Verso mezzanotte, impietosito, recupero la moglie che barcollando si accascia sul suo lato del letto e mormora "buonahhhhhhhhhhhhhh…" (che sta per buonanotte, ovviamente). Tento di abbracciarla per manifestarle il mio immutabile amore per lei, ma come sempre succede, le procuro un forte dolore fisico da qualche parte (in questo caso al piede, anche se non mi sembrava di averlo sfiorato). Quasi del tutto sveglia, Stefi ringhia un "Vaffanculooohhhh" e si gira dall’altra parte. E io prendo il treno ad alta velocità per il mondo dei sogni.

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1985 – QUALCOSA CHE STA PER FINIRE

1985. Tutto mi è estraneo. Riesco a vivere soltanto nel vuoto, nella negazione. Eppure, quel mondo che rifiuto in qualche modo mi attira. Nei boschi il caldo si stempera in un fruscio di rametti. Posso sedere e osservare, soltanto questo. Di tanto in tanto, A. mi accompagna. Restiamo in silenzio a guardare l’orizzonte, oppure scalciamo le foglie morte ascoltando Thunder Road. A. sembra più grande, e mentre sta in silenzio non posso fare a meno di guardarla. Con la coda dell’occhio, però. L’ora, le cinque del pomeriggio. Il sole è ancora caldo, anche se le giornate si accorciano. Qualcosa che sta per finire. Stesi sul crinale, dietro le rovine del castello, fumiamo le Diana rubate alla madre di A. Si gira su un fianco, vicinissimo a me. Tutto resta in sospeso. La guardo negli occhi, ma non riesco a poggiare le mie labbra sulle sue. A. inspira, torna a guardare il sole e fuma. Io fingo che non sia successo nulla. Tutto mi è estraneo.

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IL PERIZOMA DI RUDOLPH

Cosa deve pensare un uomo quando la sua donna gli regala un perizoma? Domanda inquietante, che assume risvolti paradossali se il perizoma in questione si riduce ad un astuccio penieno per di più a forma di renna natalizia con le corna morbidose e gli occhi di plastica semoventi. Un oggetto del genere può soltanto uscire dalla fantasia deviata di Stefi. Quello che mi stupisce è che ci siano dei negozi che li vendono. Ora, io tento di immaginarmi la scena. Il gruppo di amiche che entra nel sexy shop in preda a malcelate crisi di risolini alla vista dei vibratori di varie misure, considera per qualche minuto i completini da infermiera porca e da suora sadomaso (che a dire il vero mi sarebbero piaciuti molto di più – per Stefi, ovviamente, non per me) e decide di portare un souvenir al proprio uomo dal luogo del peccato. E quindi? Cosa c’è dietro questo gesto? La voglia di vestire il proprio uomo-oggetto sessuale con qualcosa di diverso per variare un po’ nell’intimità o l’intenzione inconscia di ridicolizzare il proprio partner causandogli dei seri problemi nella vita di coppia? Voglio dire, avrei capito un perizoma tigrato (zebrato mai!), un perizoma di pelle nera con borchia (per quanto un po’ troppo "Blue Oyster"), un perizoma da giocatore di rugby (non so nemmeno se si chiamano perizoma, e comunque meglio di no perché non ho il fisico). Se proprio volevamo essere natalizi, avrei capito un perizoma di similpelle rossa con bordino di pelo bianco, un po’ alla Full Monty. Invece no. A me tocca Rudolph, la renna dal naso rosso. E come massima umiliazione, il muso della renna è persino più lungo di quello che dovrebbe contenere. E io mi chiedo perché… perché tanto odio?

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