Un incontro aperitivo con alcune blogstar torinesi è quanto di più istruttivo per cominciare la serata. Siccome si gela tutti propendono per cose calde, cioccolatose e/o caffettose, e si scatena la logorrea (non esistono blogger taciturni, o almeno io non li conosco). In effetti, ad ognuno il suo stile. Mentre Suz e Axell si esibiscono in veri e propri post vocali sui loro migliori e peggiori matrimoni (tema lanciato dal matrimonio kitsch a Gallipoli del Sola) o sui loro migliori e peggiori capodanni (tema lanciato dal fatto che si avvicina inesorabilmente il 2006), io approfondisco le mie quotidiane sfighe casalinge e lavorative e Costanza con occhi di ghiaccio annota i picchi di stile di ognuno di noi, soffermandosi in particolare sul significato di espressioni interessanti come "trombicchiare" (un meraviglioso neologismo di Suz che può voler dire alternativamente "trombare con svogliatezza" o "trombare part-time con una che intanto lo fa con altri dieci"). A casa mi attendono moglie e cognato, determinati a guardare per l’ennesima volta Frankenstein Junior ma stavolta recitando le battute in contemporanea al film (stile Rocky Horror). Ovviamente, poco dopo la mitica scena di "AB qualcosa? AB che cosa?" – "AB Norme… sono quasi certo che fosse quello il nome" sono stato investito da una colonna sonora quadrifonica di grugniti, gorgoglii e russamenti di vario genere, che copriva completamente il sonoro del film. Quand’è così, non resta che chiudere i due fratelli nella stessa stanza, in modo che si rintronino a vicenda, e rifugiarsi a letto a leggere Gea. Verso mezzanotte, impietosito, recupero la moglie che barcollando si accascia sul suo lato del letto e mormora "buonahhhhhhhhhhhhhh…" (che sta per buonanotte, ovviamente). Tento di abbracciarla per manifestarle il mio immutabile amore per lei, ma come sempre succede, le procuro un forte dolore fisico da qualche parte (in questo caso al piede, anche se non mi sembrava di averlo sfiorato). Quasi del tutto sveglia, Stefi ringhia un "Vaffanculooohhhh" e si gira dall’altra parte. E io prendo il treno ad alta velocità per il mondo dei sogni.
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