La vertigine, la costante ansia di essere esposti, di essere trasparenti, forse anche di essere cancellati.
Tag: persona
La vertigine, la costante ansia di essere esposti, di essere trasparenti, forse anche di essere cancellati.
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Mentre Torino è presa dalla morsa della neve e del maltempo (paradossale: vogliono la neve per far bella figura con le olimpiadi e poi vanno in crisi come tutti gli anni, come se non fossero assolutamente preparati all’inverno), in CasaIzzo c’è una nuova emergenza da affrontare: il piede di Stefi. Nulla di fetish, per carità! Gli è che la piccola si è rotta il piedino e deve stare venti (20) giorni con le stampelle. La microfrattura da stress sul metatarso ce l’ha da più di un mese. Perché solo ora viene fuori che il piede è rotto? Ovviamente perché la mia stoicissima moglie, convinta come la quasi totalità delle donne di essere un clone di Wonder Woman, ha continuato a lavorare per tutto il tempo sopportando il dolore salvo poi arrivare in casa e iniziare la litania del "mi fa male, mi fa male, mi fa male" (perché solo il marito ha il privilegio di vedere il lato petulante e molesto di una donna). La mia risposta è stata sempre, invariabilmente e coerentemente "fatti vedere, fatti vedere, fatti vedere". Stefi si fa vedere il 25 gennaio. Torna a casa già in stampelle. Al che, il mio lato solare e splendido mi procura un’esplosione di giubilo e mi fa dire: che botta di culo! Venti giorni a casa in forma perfetta a parte il piede, ti riposi, cazzeggi, leggi, cucini, usi il tornio, giochi, ascolti musica, guardi film e se devi uscire lo fai con le stampelle, e vabbè… Inutile dire che Stefi non la vede allo stesso modo. In ogni caso, io mi prodigo in lavature di piatti, pulizia fornelli, aspirapolveri e quant’altro, in attesa del weekend (è stata una pessima, pessima settimana lavorativa). Ma… Arriva la neve. Anche volendo, con le stampelle non si esce. Aggiungiamo a questo il fatto che fin da giovedì sera si è installato in pianta stabile anche il cognatino, che non può tornare ad Asti causa neve. Non prevedendo la cosa, ovviamente, non ha nemmeno un cambio di vestiti e per mantenere la sua vita sociale è costretto ad uscire a comprarne per cambiarsi camicia e calzini… Inoltre, si stanno facendo sentire le prime avvisaglie di una potente SPM (Sindrome Pre Mestruale). Armato della pazienza di Giobbe assecondo ogni desiderio della moglie invalida, tipo: mi prendi il ghiaccio? Oh, scusa puoi prendere anche l’acqua? Mi prenderesti anche la crema per le mani, poi basta? Ah, no, portami anche un dolcino. E poi dicono che gli uomini in mutua rompono i coglioni. Per rendermi utile tento un carico di lavatrice. Chiedo, mi informo. Posso mettere tutta la roba non colorata in un carico? Sì. Ma guarda che c’è tanta roba. Basta che si chiuda lo sportello e va bene. Lo sportello si chiudeva, ma evidentemente ho messo comunque troppa roba, perché la lavatrice era in procinto di esplodere. Si è incazzata (Stefi, non la lavatrice). Ha stampellato furiosamente qua e là, ha tentato di pulire quel po’ di allagamento che la lavatrice troppo piena aveva causato, poi ha sbattuto la porta e se n’è andata. Ora io ho steso tutto, e ho rimesso a lavare la roba in esubero in un secondo carico. Adesso lei dorme. Non mi parla più. E pensare che oggi abbiamo anche cucinato insieme il far bréton. E non ho combinato nulla di strano. Ma non è facile stare con lei. Meno male che lunedì si ritorna a lavorare!
Tag: mutua, frattura, sindrome_pre_mestruale, lavatrice, far_breton
Ci sono momenti nella vita di un uomo in cui la sua donna comincia a sospirare dietro ad un altro. Ci sono momenti (e sono anche peggiori) in cui la propria donna sospira dietro al calibro degli anelli che un altro regala alla sua partner. Quand’è così, un uomo deve fare fronte comune e difendere l’orgoglio sessuale. Ci sono amici che li senti poco, ma restano sempre amici. Persone simpatiche, con cui c’è affinità. Persone che a volte sono anche molto diverse da te. Tu apprezzi la diversità e godi della loro compagnia. Io per esempio sono un casinista, adoro mettere in imbarazzo le persone, rido spesso e sono un po’ minchione. Stefano no. Lui è vulcaniano. Nel senso che se io fossi il capitano Kirk (o, per trovare una similitudine migliore, il macchinista Scott) lui sarebbe il signor Spock, dal pianeta Vulcano. Non ha le orecchie a punta ma ha lo stesso sopracciglio inarcabile, il mezzo sorriso e la parola pesata. Non che non abbia emozioni, ci mancherebbe, è innamoratissimo della sua fidanzata, gli piace ridere e chiacchierare. Ma è un tipo estremamente riservato. Capita di uscire in gruppo e di burlarsi bonariamente del fatto che lui e la sua fidanzata non siano ancora sposati. Lui resta impassibile. E la sera dopo come se niente fosse tira fuori tutti i suoi carati e fa una proposta di matrimonio in piena regola, di quelle che ormai si vedono solo nei film! Non esiste. Il partito dei maschi accalappiati (nel senso che sono state le nostre partner a fare a noi la proposta, e non il contrario) insorge. Come dice Leaud, Stefano è come i cinesi: arriva sul mercato, lo invade con un romanticismo zuccheroso e ci butta sul lastrico. Emotivamente parlando, s’intende! E tutte le mogli a bisbigliare quanto è figo Stefano, quanto è romantico Stefano, lui sì che ci sa fare… Non ci sono cazzi: deve partire il manifesto del maschio medio! Non permettiamo ai vulcaniani di far crollare il nostro mondo affettivo! Uffa!
Tag: vulcaniano, star_trek, romanticismo, anello, manifesto