OH CATALUNYA!

Siamo ancora interi. Dopo una vacanza quasi del tutto perfetta, in cui abbiamo viaggiato, camminato, visitato, svaccato e quant’altro, siamo tornati e non è ancora successo niente! Voglio dire, a parte la normalità del fatto che domattina si torna a lavoro. Ma voglio dirvi della Catalunya. Di Barcellona. Presto (appena avrò smistato le foto migliori) potrete avere il lato visuale. Per il momento mi limito a dare qualche interessante highlight. Tipo: il Teatre-Museu Dalì di Figueres, la città vecchia di Girona, i villaggi di Cadaquès e Besalù, e naturalmente tutti i quartieri di Barcellona, da percorrere a piedi, in bus, in metro… basta vagare a naso in su per esaltarsi tre volte al minuto. Ho sempre detto che con Praga e Londra, Barcellona sarebbe una delle capitali europee dove mi trasferirei. L’impressione positiva era stata finora incrinata dal fatto che nel 2000 ho subito un furto abbastanza pesante sulle Rambles. Questa volta ci ho fatto attenzione, e il massimo che ci è capitato è stato di restare chiusi per un’ora nell’ascensore bloccato tra il secondo e il terzo piano della palazzina dove avevamo l’appartamento. Di notte. Senza nessuno nel palazzo. Senza cellulare. C’era un bottone con l’icona di un telefono. L’ho premuto e ha risposto una gracchiante voce in catalano cui abbiamo risposto urlando: "Estamos bloccados! L’ascensor è bloccado! No hablamos català! Espanol solo un poquito! Ajuta!". Devo dire che sono orgoglioso di come abbiamo gestito la situazione. Verso mezzanotte, l’omino dell’ascensore è arrivato e ci ha trovati accasciati sul pavimento con le "formiche" alle gambe per la circolazione bloccata, ma sorridenti e calmi. L’appartamento poi era splendido, in una zona tipo ghetto assolutamente insospettabile (della serie, se la via è in queste condizioni stile fogna a cielo aperto chissà com’è il piso che ci danno) – e invece no! Il piso era arredato di fresco, con gusto, spazioso, e la padrona di casa simpatica ed efficientissima oltre che gran gnocca. Se può interessare, l’appartamento l’abbiamo prenotato grazie all’ottimo sito Oh-Barcelona cui non mi vergogno di fare ampia pubblicità. E poi, beh… a 35 anni suonati si può anche evitare come la peste il passeggio sulla Rambla senza rischiare di non divertirsi. I miei suggerimenti sono la "Ruta del modernisme", tutto Gaudì (va da sé), una visita al monastero di Montserrat (dove un momento mi commuovo per l’atmosfera da pellegrinaggio religioso e il momento dopo sbavo sulle curve delle giovani pellegrine – lo so, sono irrecuperabile), il Born (praticamente il quartiere dove stavamo di casa, fighissimo), il Montjuic preso da Placa de Espanya con le sue fontane magiche ultrakitsch che però ti prendono a mille spruzzando potenti getti d’acqua sulle note di musiche sparate ad altissimo volume (tra cui – lacrimuccia – anche il tema di Titanic)! Ho speso come sempre una mezza fortuna in souvenir… Che per me vuol dire sostanzialmente libri, DVD, magneti per il frigorifero e tazze per il tè. Lo so. Sono maniaco. Sono fatto così…!

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OZ

Chiudi gli occhi e batti i tacchi delle scarpette per tre volte… e ora pensa dentro di te: nessun posto è bello come casa mia!

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UN COGLIONE PATENTATO

A grande richiesta, l’aneddoto sulla patente A. Presto detto: sono stato patentato. Si può ben dire che adesso sono un coglione patentato! 🙂 La cosa inquietante è che eravamo in quattro a dover dare l’esame, di cui tre nati tra il 1988 e il 1990! Cioè, gente senza peli sul viso! Gente che "minchia, vedi che domani ci ho pure il compito di mate, ancora mi sega"! Gente che non conosce Cindy Lauper! Gente che non sa chi sia Il Mio Amico Arnold! Soprattutto, gente che si rivolge a me chiedendomi "Scusi, è lei l’esaminatore?"… No caro imberbe truzzetto… non sono l’esaminatore, sono qui per prendere la patente come te. Ma non importa, sorvoliamo… Già mi riempie di gioia riuscire a fare tutto il percorso senza mai fermarmi e senza mai mettere i piedi a terra (cosa che non riesce per nulla ai truzzetti). Peccato che appena inizio, scatta anche il temporale. Mi consola la presenza di Teo, fotografo ufficiale dell’evento che però, a causa di una serie di inconvenienti, non riesce a fare uno straccio di foto di me impegnato nelle mie prodezze. Infine, si va su strada. L’esaminatore (quello vero, un mix tra Sawyer di Lost e quello biondo un po’ unto amico di Mulder in X-Files) decide di passarne tre alla volta per velocizzare le cose. Uno davanti a me sulla Honda con l’auricolare; io in mezzo senza auricolare, impegnato a seguire quello davanti mimando le sue mosse; lui dietro a supervisionare in un’auto guidata da una truzzetta che doveva prendere la patente B. Niente di più facile. Se non fosse che mi sono piantato su uno stop in salita (spunto nel traffico sotto la pioggia: è matematico che la moto si spegne). Comunque la patente ce l’ho, stanco ma felice. Per condividere la mia gioia vado allo spettacolo di Prodi in piazza San Carlo in mezzo a tutti gli altri coglioni e vengo fotografato da alcuni blogger mentre sventolo la bandiera progressista con piglio da eroe del socialismo reale. Sono proprio un coglione!

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