Quando si dice la goduria. Ieri mi sono visto Cabin Fever, alzando le casse a manetta. Immagina un horror indipendente in stile 21mo secolo (Jeepers Creepers, Radio Killer, 28 giorni dopo – per dare dei riferimenti). Questo horror in particolare, però, rispetto agli altri ha la capacità di centrifugare in un unico milk shake profondamente americano, decisamente acido e pochissimo politically correct tutta una serie di riferimenti che pescano a piene mani dai capisaldi degli anni ’70 e ’80 più eversivi. Faccio una breve lista di "manate sulla testa" (tipo: "Socc! Ma questa è una citazione di una scena di……").
Evil Dead
La notte dei morti viventi
Le colline hanno gli occhi
The Blair Witch Project
La cosa
Un tranquillo weekend di paura
Questi sono i titoli principali che, dosati in modo eccezionale (per la serie copiare e rielaborare) costituiscono il nerbo di un film sanamente e irrimediabilmente splatter (decisamente da vomito per i deboli di stomaco) che contiene una delle scene di sesso più horror della storia del cinema e (va detto per dovere di avvertimento) diverse scene di violenza su animali (ma… nessun animale è stato maltrattato sul set bla bla bla). Mi sembrava di essere tornato ai tempi d’oro di Craven e Romero. L’ironia, invece, è tutta alla Raimi. Il finale è semplicemente delirante e geniale.
IL COMPLESSO DI SANSONE
Dicono che se ti strappi un capello bianco te ne vengono altri dieci. Sarà vero? Io adoro staccarmi i capelli bianchi, è un po’ come schiacciare i punti neri. Mia madre dice che ho i capelli neri come le piume di un corvo, ma credo che con l’età la sua vista sta calando e poi si sa, ogni scarrafone… Beh, è vero, scuri sono scuri. Per questo quando c’è un capello bianco salta subito all’occhio. Inoltre, soffro di quella abitudine molto diffusa che risponde al simpatico nome di tricotillomania (mi attorciglio ossessivamente le chiome tra le dita, in pratica). Ho sempre avuto un rapporto strano con i miei capelli. Sono molto restio a tagliarli. Lo faccio solo una, due volte l’anno, quando proprio non ne posso più di doverli lavare ogni giorno per via dello smog, del casco del motorino e via dicendo. Ad esempio, credo di essere una delle poche persone che "hanno male ai capelli". Li sento veramente soffrire. E’ per rispetto nei loro confronti che ogni tanto stacco i piccoli cadaverini bianchi dal loro folto giardino nero. Credo di avere il complesso di Sansone. Perché scrivo tutto questo? In realtà non ne ho idea, ma qualche significato ce l’avrà pure…
NE SENTIVAMO IL BISOGNO…?
Bello il sito, per carità. Ma di un remake del capolavoro di Romero (Dawn of the Dead) non si sentiva proprio il bisogno. Di sicuro trasformeranno il tutto in un film alla Bruckheimer il più possibile politically correct e con effetti prostetici non troppo nauseanti. Non vogliamo certo avere un divieto ai minori? E poi chi ci va al cinema se non i "minori"? E infine, come faremmo a piazzarlo in prima serata in televisione? No, no, no… O tempora, o mores.
