MI RIMPIANGERANNO

La cosa più bella di isolarsi per un po’ in vacanza è quella di chiudere per quanto possibile i ponti col mondo esterno. Non so voi, ma io vivo costantemente sull’orlo del baratro. C’è un continuo sovraccarico di informazioni, un abnorme volume di conoscenza, che preme da dentro e da fuori. Informazioni politiche, tecnologiche, sociali, di relazione, cazzate prive di senso e cose importanti, libri, film, musiche, reality, burocrazia, conti da pagare, elaborazioni, lavoro, riunioni, linguaggi nuovi e vecchi, parole, immagini e suoni, combinazioni e ricombinazioni, condivisioni, confronti, sapori, odori, tutto insieme… senza scampo. Questa è la mia vita. Perciò quando vado in vacanza stacco la spina. Solo i miei sensi, solo poche informazioni, quelle che vedo sento e odoro. Poche complicazioni. Anche solo per una settimana. In Spagna, l’unica notizia sull’Italia che è passata, la scorsa settimana, era qualcosa del tipo "Hanno avuto il coraggio di ricandidare Andreotti" (colta di sfuggita appesa in un’edicola di Barcellona). Visto questo, ho preferito persistere nel mio isolamento politico e percettivo. Solo che, al mio ritorno, ho dovuto per forza farmi aggiornare da amici e colleghi sugli ultimi sviluppi… E giù un’altra piccola valanga: Bertinotti alla Camera, Marini al Senato, Scalfaro che si sente male, la Levi Montalcini pronta per gli imbalsamatori, la Moratti spintonata, Buttiglione (!!!) torinesizzato, Prodi sornione, Mastella probabile Ministro della Difesa, Bonino (giustamente) incazzata, D’Alema Presidente della Repubblica (sì, vabbé a questa ci credo poco)… Ma tutto ciò, unitamente al resto del consueto information overload, viene oscurato e minimizzato da una sola immagine. Lui che si leva dai coglioni. E da una sola frase. "Mi rimpiangeranno". E’ bastata a farmi sghignazzare da ieri fino adesso.

Tag: , ,

E’ ARRIVATA LA STAGISTA

Come era prevedibile, la giornata è stata un delirio. Qualcosa ci doveva essere. Ad esempio il lavoro, che negli ultimi due mesi si era un po’ assestato su livelli accettabili, ha avuto un picco totalmente fuori norma esattamente nei quattro giorni in cui sono stato assente. Come ritorno, niente male. Dalle 9 alle 18 a picchiettare sulla fottuta tastiera per smaltire le richieste di pubblicazione. Mi sento un po’ come i carbonai dei treni a vapore, che devono spalare spalare spalare ma il treno vuole sempre di più. Però è arrivata anche la nuova stagista. Non c’è stato quasi il tempo di parlarsi, ma intanto è arrivata… Felice serata!

Tag:

OH CATALUNYA!

Siamo ancora interi. Dopo una vacanza quasi del tutto perfetta, in cui abbiamo viaggiato, camminato, visitato, svaccato e quant’altro, siamo tornati e non è ancora successo niente! Voglio dire, a parte la normalità del fatto che domattina si torna a lavoro. Ma voglio dirvi della Catalunya. Di Barcellona. Presto (appena avrò smistato le foto migliori) potrete avere il lato visuale. Per il momento mi limito a dare qualche interessante highlight. Tipo: il Teatre-Museu Dalì di Figueres, la città vecchia di Girona, i villaggi di Cadaquès e Besalù, e naturalmente tutti i quartieri di Barcellona, da percorrere a piedi, in bus, in metro… basta vagare a naso in su per esaltarsi tre volte al minuto. Ho sempre detto che con Praga e Londra, Barcellona sarebbe una delle capitali europee dove mi trasferirei. L’impressione positiva era stata finora incrinata dal fatto che nel 2000 ho subito un furto abbastanza pesante sulle Rambles. Questa volta ci ho fatto attenzione, e il massimo che ci è capitato è stato di restare chiusi per un’ora nell’ascensore bloccato tra il secondo e il terzo piano della palazzina dove avevamo l’appartamento. Di notte. Senza nessuno nel palazzo. Senza cellulare. C’era un bottone con l’icona di un telefono. L’ho premuto e ha risposto una gracchiante voce in catalano cui abbiamo risposto urlando: "Estamos bloccados! L’ascensor è bloccado! No hablamos català! Espanol solo un poquito! Ajuta!". Devo dire che sono orgoglioso di come abbiamo gestito la situazione. Verso mezzanotte, l’omino dell’ascensore è arrivato e ci ha trovati accasciati sul pavimento con le "formiche" alle gambe per la circolazione bloccata, ma sorridenti e calmi. L’appartamento poi era splendido, in una zona tipo ghetto assolutamente insospettabile (della serie, se la via è in queste condizioni stile fogna a cielo aperto chissà com’è il piso che ci danno) – e invece no! Il piso era arredato di fresco, con gusto, spazioso, e la padrona di casa simpatica ed efficientissima oltre che gran gnocca. Se può interessare, l’appartamento l’abbiamo prenotato grazie all’ottimo sito Oh-Barcelona cui non mi vergogno di fare ampia pubblicità. E poi, beh… a 35 anni suonati si può anche evitare come la peste il passeggio sulla Rambla senza rischiare di non divertirsi. I miei suggerimenti sono la "Ruta del modernisme", tutto Gaudì (va da sé), una visita al monastero di Montserrat (dove un momento mi commuovo per l’atmosfera da pellegrinaggio religioso e il momento dopo sbavo sulle curve delle giovani pellegrine – lo so, sono irrecuperabile), il Born (praticamente il quartiere dove stavamo di casa, fighissimo), il Montjuic preso da Placa de Espanya con le sue fontane magiche ultrakitsch che però ti prendono a mille spruzzando potenti getti d’acqua sulle note di musiche sparate ad altissimo volume (tra cui – lacrimuccia – anche il tema di Titanic)! Ho speso come sempre una mezza fortuna in souvenir… Che per me vuol dire sostanzialmente libri, DVD, magneti per il frigorifero e tazze per il tè. Lo so. Sono maniaco. Sono fatto così…!

Tag: ,