I MIGLIORI DEL 2015 (SECONDO ME)

I MIGLIORI DEL 2015I migliori cosa? Niente, il solito. I libri che fortunosamente son riuscito a leggere, i film che clandestinamente sono riuscito a vedere, la musica e le serie televisive che hanno accompagnato la mia vita attiva e quella spalmato sul divano (il mio negotium e il mio otium ahahahah se non faccio sfoggio di cultura qua, dove altro?)… Non prendetela come una lista “il meglio dell’anno” perché questo presupporrebbe che io in effetti riesca (cosa improbabilissima) a vedere più di 10 film, leggere più di 10 libri contando anche i graphic novel o assimilare più di 10 album nuovi in un anno. Però di una cosa vi posso assicurare: quello che riporto qui è roba che a me è veramente piaciuta, altrimenti non ve lo direi. Quindi, se vi fidate un minimo del word of mouth, ecco qua.

Partiamo subito dal lato letterario: i libri che ho letto con maggior piacere. Non è tutta roba recente, è ovvio. Tante volte recupero roba che sta sul comodino da secoli. Prevalentemente stiamo sul fumetto o illustrazione di qualità. Ma ci sono due fiumi di parole che mi hanno trascinato nel 2015: una è l’esplorazione sul cristianesimo delle origini di Carrère e l’altro, più easy per l’estate, la tetralogia di Stroud (un recuperone fantasy veramente di pregio).

Passiamo poi ai film che ho visto (al cinema o – ehm – a casa): forse qui troverete qualche sorpresa. Ovviamente Star Wars VII – Il risveglio della forza è, diciamo, fuori dai giochi… Altrettanto ovviamente qui la fantascienza domina un po’ il campo, ma solo perché non sono usciti horror degnissimi. Mad Max puro cinema, immagini in movimento sempre, The Lobster surreale e a tesi, The Martian coinvolgente e teso, i film pari merito di Sion Sono un delirio visivo senza respiro.

Qui conviene indicare anche i cosiddetti guilty pleasures, quei film oggettivamente un po’ idioti che però io insisto a guardare perché mi deliziano i neuroni… Spy (ma qui c’è di mezzo Paul Feig), Pixels, Pitch Perfect 2. E poi ci sono i grandi assenti, quei film che vorrei vedere disperatamente e che ho perso (ma che sono già in coda di recupero): Spectre, The Walk, Le tout noveau testamentMicrobe et Gasoil, Scout’s Guide to the Zombie Apocalypse, Love, Crimson PeakNon essere cattivo, Taxi Teheran, Eisenstein in Messico.

Proseguiamo con le serie TV più calde del 2015… L’horror come sempre spadroneggia, ma in assoluto va citata la serie di Sam Raimi per come riporta in auge quel tipo di splatter anni ’80 che qui amiamo così tanto. Ryan Murphy invece quest’anno ci delizia con un American Horror Story che ha dentro Lady Gaga e una fascinazione per il post punk più oscuro. La chicca comica arriva da Netflix, con un Aziz Ansari sorprendente, e dalla sempreverde ABC che rilancia i Muppets in modo azzeccatissimo. Ah, e Daredevil è la serie supereroica definitiva.

Il guilty pleasure più estremo: recuperare i lavori televisivi di Rebel Wilson – Bogan Pride e Super Fun Night. Piccole grandi meteore di comedy scorretta e sgradevole (la prima, visibile su YouTube) e più normalizzata (la seconda). E poi niente, ci sono quelle serie ormai viste un po’ per inerzia o perché proprio stanno per finire e quindi ci sta: Downton Abbey, The Walking Dead, ShamelessThe Big Bang Theory. Menzione speciale per le meravigliose tre stagioni di House of Cards che è stato il recuperone dell’anno.

E chiudiamo con gli album più interessanti dell’anno, quelli che stanno in cuffia a ripetizione (alcuni sono veramente di recentissima uscita). L’ordine è rigorosamente sparso, ma se dovessi dire il più “infettivo” di tutti, direi Currents dei Tame Impala. La palma della scoperta più originale al doppio album di Hamilton, il più recente successo di Broadway.

Qui i guilty pleasures sono Rebel Heart (Madonna) e Drones (Muse), mentre sul podio della musica italiana nel 2015 ci stanno Endkadenz 1 & 2 (Verdena), Egomostro (Colapesce) e Le Retour à la raison (Teho Teardo).

E se non avete capito perché in apertura ci sta Tina, il vostro parco-citazioni non va oltre gli anni ’90…