Tanto non resistevo. Il primo libro l’ho già divorato, iniziato e finito stanotte. Nebbia e cenere, di Eraldo Baldini, si candida ad entrare nella personale top five dei libri letti nel 2004. Inizialmente la storia di Bruno, l’autista dello scuolabus vittima di una delusione amorosa è giocata sui toni del quotidiano, con la solita scrittura di Baldini che si fa divorare, pagina dopo pagina. Mentre sei lì che pensi "Oddio, siamo a pagina 84 e non è ancora successo nulla di significativo", cominciano a comparire tra le righe i primi segni di follia. Un’ossessione che devasta la mente del protagonista fino all’improvvisa tragedia finale, preparata con gran cura. Baldini fotografa la decomposizione di una personalità lavorando su diversi piani temporali e utilizzando il punto di vista dei bambini come "coro" per la vicenda dello sventurato Bruno. Naturalmente il volume non è adatto a chi è già di pessimo umore a causa del tempo, dell’affaticamento o del lavoro. Infatti, mi ha messo subito di un umore grigio – color nebbia e cenere, appunto.
COMPITI PER LE VACANZE
Che goduria comprarsi i libri per le vacanze incombenti… Magari seguendo i suggerimenti degli amici! Ed ecco che in borsa finiscono Jeffrey Eugenides, Jonathan Carroll, Eraldo Baldini e Dan Brown. Per il momento, la mia mente sopporta solo i fumetti. Come Monster Allergy, che continua a migliorare di numero in numero…! Bombo forever! 😀
UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI (1-3)
Ho da poco terminato la lettura dei primi tre volumi di Una serie di sfortunati eventi, il noto (più che altro all’estero) ciclo di romanzi di Lemony Snicket. I volumi sarebbero otto, ma proverò a dire la mia fin da ora. Il mio amico Lorenzo, questa volta nei panni del censore, sostiene che l’ironia e l’humor nero che contraddistinguono i libri di Snicket non possono essere compresi da un lettore in età puberale. In pratica, i ragazzi non avrebbero gli strumenti per decifrare un mondo fatto solo di sfighe, di personaggi che muoiono di morti atroci (ma comiche), di un mondo dove il cattivo la fa sempre franca e i buoni (salvo gli impareggiabili protagonisti) ci fanno sempre la figura dei coglioni. Tornerò su questo in seguito. Una serie di sfortunati eventi nasce, è vero, come ciclo di romanzi per ragazzi. La struttura è sempre la stessa: i tre fratelli Baudelaire (notare il cognome) restano orfani a pagina 3 del primo romanzo. Il signor Poe (!), buono ma svampito, ne cura gli interessi economici e si impegna ad affidarli a lontani parenti che in genere cambiano da un romanzo all’altro. Il primo parente è il temibile conte Olaf, il supercattivo della serie, che mira a uccidere gli orfani e ad impadronirsi del loro cospicuo patrimonio. Svelati i suoi piani, di romanzo in romanzo i Baudelaire vengono affidati ad altri parenti, puntualmente uccisi dal perfido Olaf. Fin qui la trama, quasi sempre abbastanza prevedibile. Lo stile (e soprattutto gli aspetti paratestuali) sono tutto un altro paio di maniche. Snicket scrive come un incrocio tra Dickens e Chesterton, crea un mondo simil vittoriano pur ambientandolo ai giorni nostri e in definitiva mette in scena un teatrino di personaggi che fa invidia alla famiglia Addams quanto a tristezza e malinconia elette a stile di vita. Il gioco è quello della fiaba "a rovescio", in cui capitano solo cose brutte. Ogni colpo di scena positivo nei confronti dei piccoli orfani viene subito ribaltato in un continuo rilancio al peggio. Il tutto è condito da dediche insistenti ad una fantomatica Beatrice (morta, ovviamente), da interventi dell’autore nella trama che delineano una sorta di leggenda vivente (uno Snicket misterioso e inafferrabile), da prefazioni quasi sempre uguali sul genere di "non leggete questo libro, è pieno di cose tristi, prendete un libro più allegro"… Ora: secondo me, un preadolescente di un certo tipo (cioè, per dire, come ero io che a quell’età leggevo appunto Poe e Baudelaire) ci sta dentro alla grande. Ovviamente sono libri che puoi odiare / non capire oppure apprezzare proprio per come sono costruiti. Snicket non ha nulla di nuovo, si inserisce nell’orripilante tradizione dickensiana (non erano sfigatissimi anche David Copperfield e Oliver Twist?) e gli da’ una bella iniezione di ironia. Se i bambini possono leggere Cuore e Oliver Twist o guardare la Famiglia Addams in TV e i film di Tim Burton al cinema, possono leggere con gusto anche Snicket. Secondo me sono libri affascinanti, e so che acquisterò anche gli altri cinque. Tanto per gradire, è in preparazione anche il film A Series of Unfortunate Events – con Jim Carrey nella parte del perfido e istrionico Olaf. Occhio al sito, che è una specie di rompicapo da risolvere…!
