RENFIELD E LO SPIRITO DI BELA

Ci ho messo qualche giorno prima di scrivere qualcosa di Renfield, perché sulla carta è un film che spacca: vampiri, quel pazzo di Nicolas Cage nel ruolo di Dracula (a 34 anni da Stress da vampiro, LOL) e un mood che dal trailer faceva pensare moltissimo a What We Do In The Shadows, film e serie TV assolutamente TOP per chiunque ami il pericoloso incrocio tra commedia e horror.

Sulla carta spacca, dicevo, ma come sempre fare questo tipo di film è un gioco pericoloso. Basta esagerare uno degli ingredienti e si rischia di svaccare. In questo caso purtroppo un po’ di svacco c’è. Ci si diverte, c’è tantissimo splatter veramente esagerato, ma da un certo punto in avanti è tutto buttato in caciara.

Ma partiamo dall’inizio. Nei primi 15-20 minuti Renfield è tutto quello che si può desiderare da un film su Renfield con Nicolas Cage e Nicholas Hoult. Al primo basta rifare sé stesso con denti ferini e protesi facciali, il secondo è credibile nel ruolo di un “famiglio” che si vede in una relazione tossica con il proprio datore di lavoro e che per questo frequenta un gruppo di terapia dedicato (questo è il pitch del film ed era perfetto per un cortometraggio, in effetti).

Nel ripercorrere la loro storia insieme, il racconto di Renfield viene visualizzato tramite un remake inquadratura per inquadratura del Dracula di Tod Browning del 1931 con Bela Lugosi (la cui interpretazione ieratica è evidentemente la base dalla quale Cage parte per poi ricamarci su).

Poi però Renfield decide che vuole essere buono, uscire dalla relazione tossica, aiutare le forze dell’ordine e sgominare una banda di mafiosi locale. E lì il film si indebolisce, a causa anche di scelte di casting un po’ deboli come quella di Awkwafina (simpatica ma inadatta) o Ben Schwartz (molto più efficace nella serie Muppets Mayhem).

La cosa si risolve in un sacco di mazzate tra “famigli” coi superpoteri derivati dal sangue di Dracula che ovviamente nel frattempo si è alleato con i mafiosi. Una deriva splatter/fumettistica che probabilmente è stata fortemente voluta da Robert Kirkman da una cui idea è nato tutto il progetto.

Insomma, se siete “bimbi di Nicolas Cage” come il sottoscritto, il film va assolutamente visto. Altrimenti, mi sento di dire, anche no.