PIGRAMENTE

Pigro. Già la parola suona come uno stiracchiarsi languido. Piccola esplosione labiale seguita da un grrrrrrrr di fusa feline e da un ooooh misto di soddisfatta stanchezza. Pigro. Detto di persona che non ha voglia di fare un cazzo. Che al momento attuale avrebbe, come lavoro da svolgere, “ribattere degli appunti“. Nulla di trascendentale. Ma per il pigro, il fatto stesso di digitare sulla tastiera è fonte di disarmonia. Il pigro vuole il mouse, sinuoso, il pigro vuole cliccare con una frequenza massima di una volta ogni 30-40 secondi.

Il pigro diventa più pigro con il passare delle ore, perché il caldo rende pigri. Il pigro beve piuttosto che mangiare, perché non vuole masticare. E comunque l’acqua se la fa portare. Dalla moglie. O da una collega compiacente, se si trova sul lavoro. Perché non un collega di sesso maschile, direte voi. Perché anche lui è pigro. La donna invece si sente in colpa ad essere pigra, e l’uomo può giocare su questi meccanismi mentali. Anche se a rifletterci bene, essere così astuti richiede un cervello veramente troppo attivo.

Il pigro sogna di vivere in una capsula autosufficiente, fatta a forma di poltrona volante di Eero Arnio, con un monitor davanti a sé e una fornitura infinita di patatine e chinotto a portata di mano. Tutti i passanti dovrebbero salutarlo con entusiasmo, ma nessuno dovrebbe parlargli per più di un minuto, perché anche la conversazione richiede sforzo.

Alla fine il pigro volerebbe in cielo, poltrona e tutto, in cerca di un po’ di frescura.
Saluterebbe con la mano i passeggeri degli aerei che sorvolano l’Atlantico e scomparirebbe dietro le nuvole. Il mondo non è dei pigri.
Le nuvole, invece… quella è un’altra storia.

3 risposte a “PIGRAMENTE”

  1. Partire dalla pigrizia per arrivare a Pasolini è quantomeno geniale..mi sono gustato la clip con immenso piacere.

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