CHRYSLER BLUES AGAIN

No, dico… ancora due settimane in ufficio. Certo, ormai Torino è praticamente deserta, persino i colleghi rimasti sono praticamente innocui. Non resta che smazzarsi quei lavori troppo lunghi e pallosi che da maggio a luglio sono sempre stati rimandati a favore delle solite urgenze. E allora stringi i denti e vai, che non manca poi molto alla verde e piovosa Irlanda, dove la massima è 21 gradi e una piacevole quanto insistente pioggerellina ti tiene sempre umido e fresco come una felce.

Ma. C’è un ma. Com’è possibile che in questa torrida estate torinese non sia successo ancora nulla? Sembra impossibile che una qualche sfiga cosmica non si abbatta su di noi all’ultimo momento. Voglio dire, a parte il ginocchio di Stefi, il piede di Stefi, l’orecchio di Stefi, lo stomaco di Stefi, il dente di Stefi. Cioè, ormai siamo al 9 agosto, e quelle sfighe – iniziate il 1° giugno – non sono riuscite a protrarsi oltre i primi giorni del mese.

Incredibile. Sarà la volta buona che partiamo tranquilli, pensiamo, mentre prendiamo la macchina appena revisionata per una gita domenicale in montagna. Non temete. È bastato percorrere corso Dante fino all’angolo con corso Massimo D’Azeglio per ridimensionare il momento di serenità. Strattonamenti, spia della centralina elettronica che indica “grave avaria al motore” lampeggiante, auto che non parte più. La zingara dell’incrocio non perde tempo e ci aiuta a spingere l’auto in un parcheggio: loro sì che sono grandi affaristi. Un euro per levarcela di torno e possiamo cominciare a bestemmiare.

Almeno non si è piantata in autostrada. Questo è già un indice del fatto che Saturno sta uscendo dall’opposizione. Che altro dire. Da ieri tutti i meccanici conosciuti sono in ferie, e quindi la Chrysler e la sua fottutissima centralina elettronica rimarranno ferme sotto casa fino a settembre. Perché comunque il carro attrezzi per riportarla sotto casa l’ho chiamato. Mi costa meno della zingara che era probabilmente già pronta a spingerla per un paio di chilometri in cambio di una decina di euro. Perché io sono socio ACI Gold, e mai affiliamento fu più lungimirante di quello.

Ah, e per la cronaca quando dopo quaranta minuti il carro attrezzi è arrivato, il tizio dice “Fatemi un po’ vedere…” e la macchina magicamente parte. Cammina. Il carro ci ha seguito fino a casa. Sentivamo il suo sguardo penetrante dietro le spalle. Per fortuna (!!!) la macchina si è di nuovo piantata a 300 metri da casa. Almeno avrà capito che non era uno scherzo.

Niente montagna dunque. Solo afa di città.
Meno male che quelli di Italia 1 pensano a noi e programmano Paradise con Phoebe Cates.
Almeno possiamo cantare a squarciagola “when I’m with you it’s paradiiiise I kiss you once you kiss me twiiiice” e poi andare di là a fare un bambino.
Sesso e afa. L’accoppiata vincente per restare svenuti il resto della domenica.

4 risposte a “CHRYSLER BLUES AGAIN”

  1. Andammo in via Canova proprio perché avevano venduto la vecchia casa di corso Dante…sempre in zona. Certo che dobbiamo vederci, assolutamente! Così farò conoscere ache la nostra Sebring alla tua Cruiser (che mi piaceva tanto, ma aveva il bagagliaio troppo piccolo per i nostri galòp-traslochi) ;-****

  2. mitì quante cose abbiamo in comune?!? dobbiamo assolutamente conoscerci di persona quanto prima! Sapevo però che abitavi in via Canova… Chrysler PT Cruiser quella che sembra un’auto degli anni ’40! Eredità del babbo…

  3. Molto meglio quello che certi modi che conosco io di passare il sabato in agost…sgrunt.

    (mode malinconia on)cso Dante angolo cso Massimo, più giù c’è il ponte Isabella…lo sai che da piccola abitavo lì, al 126 di cso Dante, in una magnifica antica casa che poi han buttato giù negli anni 70 per farne una moderna ma priva di personalità?(mode malinconia off)

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