LA CASA DEGLI SGABUZZINI

Ho la schiena a pezzi, ma sono felice. Ieri abbiamo affrontato un tour de force di 12 ore negli sgabuzzini di casa. "E quanti sgabuzzini hai?" mi par di sentire dal coro dei miei giovani lettori. Ebbene, esiste uno sgabuzzino sul balcone (se così possiamo chiamarlo), poi esiste un angolo cieco dietro la porta della cucina attrezzato a sgabuzzino con una scaffalatura di fortuna (che poi è il posto deputato per la cura degli artigli di Maya)  ed infine esiste una rientranza nel muro dell’ingresso, coperta da una tenda che – se scostata – rivela l’Orrore. O meglio, rivelava l’Orrore, perché adesso il caos è stato finalmente dominato. Anche se a caro prezzo. Alcuni geniali imprenditori hanno lanciato una nuova professionalità: il consulente per l’ordine casalingo, quello che ti viene in casa e decide di camparti dalla finestra tutte le cianfrusaglie che tu non butteresti perché ci sei affezionato. Noi che vogliamo risparmiare sul prezzo, una volta ogni 4 o 5 anni lo facciamo da soli. La strategia è questa: si parte dal ripostiglio sul balcone, buttando via tutto quello che è possibile. Una volta svuotato quello si passa agli scaffali di cucina ed infine allo sgabuzzino dell’ingresso, buttando anche lì l’inverosimile e spostando quanto c’è di troppo ingombrante nel ripostiglio sul balcone, che intanto è rimasto semivuoto. Geniale, no? Peccato che come attività di contorno, si prevede che il sottoscritto porti giù nei cassonetti della spazzatura tutto ciò che si butta. E cioè: cinque sacconi neri – quelli da 50 litri – dal balcone (più una Cyclette degli anni ’70 che stava lì a prender ruggine). Un saccone nero dalla cucina. Tre sacconi neri dallo sgabuzzino delle scarpe (quale stupore nel trovarvi tutta questa abbondanza di scarpe rotte, bucate o sformate: il paio più vecchio risaliva al 1989)! Più un bel saccone di decorazioni natalizie da portare in cantina. Ah, senza dimenticare mezzo saccone nero di medicinali scaduti! Stefi si vergogna a portarli in farmacia… Dice che il contenitore che mettono a disposizione dei clienti può contenere al massimo un terzo dei nostri medicinali! Questo ci dà la misura di quante malattie abbiamo collezionato negli anni! Nessuno dei due ricorda a cosa mai fossero serviti alcuni medicinali dal nome esotico. Comunque son lavori che danno soddisfazione, specialmente quando poi ti affacci alla finestra e vedi che, a causa della scarsa capacità dei cassonetti della spazzatura, hai reso l’angolo della via simile ad una discarica a cielo aperto! Il camion dei rifiuti avrà il suo da fare… Ma la Cyclette, intanto, qualcuno se l’è già portata via durante la notte!

3 risposte a “LA CASA DEGLI SGABUZZINI”

  1. Bravo! Butta via le medicine così. Ha un bel da farsi il nostro Premiere a dire che dobbiamo razionalizzare il consumo dei farmaci se poi tu agisci così!

    Que viva Berlusconi siempre

  2. Eheheheh, mio padre ha fatto le pulizie grandi durante le vacanze di Natale e quell’ammasso di libri che erano i nostri scccaffali Ikea è diventato uno spazio ben ordinato dove addirittura si leggono i titoli dei volumi, ordinati con ordine razionale… duro lavoro per lui e noi godiamo!

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