JARMUSH E IL MICROSONNO

La serata è stanca, molto stanca. Affitto Coffee and Cigarettes di Jim Jarmush. Per me vedere un film di Jarmush è sempre come passare una serata in piacevole compagnia di un amico di vecchia data. A bere caffé e fumare, ovviamente. Che è poi quello che fanno tutti i protagonisti dei vari episodi di cui è composto questo piccolo film. La struttura è sempre la stessa: due personaggi e una coffee house. Ambientazione minimale: la scenografia è protagonista al pari degli attori. Bianco e nero fulminante e contrastato (dice niente Robbie Muller?) e dialoghi tipici di Jarmush (dal nonsense al dimesso/quotidiano/didascalico). Essendo la serata, come ho detto, stanca, devo ammettere che il film favorisce in alcuni punti una certa facilità al microsonno. Ma alcuni episodi (quello di Iggy Pop e Tom Waits, quello con i White Stripes, quello con RZA, GZA e Bill Murray, quello con la doppia versione di Cate Blanchett) sono veramente dei piccoli capolavori. Si vede che Jarmush ha capito di essere molto più bravo nel corto, e ha applicato furbescamente questa consapevolezza assemblando un lungometraggio molto ruffiano e molto apprezzabile dai suoi fan…!

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