DO THE LOCO-MOTION

Diciamolo piano: è uscito il sole. Il vostro affezionatissimo ne approfitta per dilatare le pause pranzo fino a un’ora e mezza – due ore (è l’unico modo per recuperare senza problemi lo straordinario non pagato e non autorizzato senza dover riempire quindici moduli in carta bollata, sapete) e passeggiare. Camminare è importante, specialmente dopo pranzo. Puoi scoprire che una libreria che amavi si trasferisce in un’altro isolato, che un’altra libreria che non conoscevi mette a 9 euro tutti i volumi della Taschen, che una terza libreria che hai visitato l’ultima volta dieci anni fa ha una collezione sorprendente di libri pop-up (uno dei miei guilty pleasures favoriti).

Tutte cose che non riesci a fare in bici, in autobus, in moto o in automobile. In assenza della linea 1 allungata della Metro (che poi anche la Metro… vabbeh), con la quale potrei arrivare in ufficio in 4 minuti netti, rimangono i mezzi di locomozione citati. A piedi in ufficio non ci vado mai, anche se quasi quasi… È che ci metterei 30 minuti esatti, e non sempre riesco ad essere in strada prima delle 8.30. A dirla tutta, a volte alle 8.30 scendo dal letto. Però mi piace tornare a casa a piedi, quando non ci sono orari e puoi permetterti l’esperienza multisensoriale della strada. La moto… beh, è comoda. In 7 minuti arrivo. Ma la moto, come tutti gli anni tra dicembre e febbraio, è inutilizzabile causa batteria sminchiata.

La bici (16 minuti) è fuori discussione. Calcola 10 minuti buoni solo per “uscirla” dal garage e poi ti siedi alla scrivania marcio di sudore e parti già male. In più, capace che ti ammazzano durante il percorso. Resta l’autobus, per fare di necessità virtù. Con l’autobus ci metto 12 minuti (nella migliore delle ipotesi) o 45 minuti (nell’ipotesi più comune). Il vantaggio è quello di poter ascoltare i Jesus and Mary Chain mentre sei compresso tra la porta in apertura e la carrozzina della mamma in mobilità (io, potessi, limiterei l’accesso alle mamme con passeggino ai trasporti pubblici a determinate fasce orarie, e poi spiegami dove cazzo devi andare con un neonato tra le 8 e le 9 del mattino).

A questo punto potrebbe valere anche la pena di andare a piedi, ma sarebbe un moto a luogo truce e velocizzato, tutto il contrario della flânerie che prediligo. Quella che ti permette di incantarti davanti alla vetrina di un libraio antiquario o di sederti a fumare una paglia appena confezionata mentre aspetti che le tue lenti fotocromatiche diventino nere. Camminare mi mette in condizione di ritrovare me stesso, un po’ come lo yoga. Peccato solo che i percorsi siano quasi sempre gli stessi.

6 risposte a “DO THE LOCO-MOTION”

  1. Ma vogliamo parlare della sfiga tremenda nell’incrociare una scolaresca di tamarri vocianti che prende il bus una fermata dopo che ci sei salito tu, e che ovviamente scende a quella precedente alla tua? Questo è il male assoluto, altro che carrozzine!
    Meditate gente, meditate…

  2. sì, ecco, ho dimenticato di infierire sui pensionati… per quanto riguarda i vaccini dei piccolo, serve una legge che obblighi gli ambulatori a fare i vaccini ai bimbi solo dopo le 10 del mattino o che metta a disposizione delle mamme carrozzate un parcheggio apposito, così vanno in macchina e contribuiscono un po’ all’inquinamento globale, che cavolo!

  3. Accattivante come sempre.
    Pazienza le mamme, ma non vi siete mai chiesti dove vanno tutti i pensionati (o in età pensionabile) che riempiono i pullman nell’ora di punta? E dar loro abbonamenti gratuiti che valgono solo fino alle 7.45 (tanto si svegliano presto) negli orari “di nicchia” (9 e le 11.45, 14.30-16.30, 20.00-7.45)?

  4. …dove cazzo devi andare con un neonato tra le 8 e le 9 del mattino…

    per esempio a fare le vaccinazioni : )

  5. la musica che hai nelle orecchie potrebbe rendere il percorso leggermente, e ribadisco leggermente (la musica è bella, ma non fa miracoli), più interessante…

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